«La decisione di eradicare il muflone
all'isola d'Elba non è stata presa 'per gli ingenti danni procurati
all'agricoltura', ma semplicemente perché l'animale è una specie
alloctona o aliena». Lo scrive il presidente del Parco nazionale
Giampiero Sammuri, rispondendo a una lettera che gli era stata fatta
recapitare da Delia Volpi, aderente a Wwf. E allo stesso tempo il
presidente risponde anche alle altre numerose lettere pervenute nella
sede del Parco, sempre inerenti il problema d'estirpare l'animale non
autoctono. «Secondo la convenzione per la diversità biologica -
aggiunge - si definisce aliena "una specie introdotta dall'uomo
intenzionalmente o accidentalmente al di fuori del suo naturale
areale distributivo, presente o passato". Il grande pubblico non
sa che le specie aliene sono la seconda causa di perdita di
biodiversità nel mondo, dopo la distruzione del l'habitat, come
certifica la più grande organizzazione mondiale di conservazione
della natura, la Iucn. Una prestigiosa e seria associazione
ambientalista, Birdlife International, ha scritto in un paper di
pochi anni fa, che le specie aliene hanno concorso all'estinzione del
50% delle specie di uccelli che si sono estinte negli ultimi 500 anni
(68 su 135) e che delle 179 specie minacciate in modo critico secondo
la red list dell'Iucn».Come se non bastasse, un documento a firma
congiunta Cbd-Iucn del 2010 consigliava che l'eradicazione delle
specie aliene è consigliata sopratutto nelle isole, dove le specie
invasive fanno i danni più grandi alla fauna e flora autoctone,
costituite in gran parte da endemismi, in tempi brevissimi. Quanto ai
danni procurati dai mufloni il presidente del Parco evidenzia come
nelle zone in cui è presente il muflone, il numero delle plantule
(ciò le piccole piante che garantiscono il rinnovamento del bosco) è
di solo il 14% rispetto alle piante adulte. È il contrario della
situazione normale, quando dovrebbero essere più abbondanti, come
infatti avviene nel settore orientale dell'isola, dove il muflone è
assente, e dove sono il 172% delle adulte. «Il muflone non può
essere - si legge nella nota - un'attrazione turistica. Se lo fosse,
rappresenterebbe un modello sbagliato di rapporto dell'uomo con la
natura, fatto di manipolazioni ed azioni che alterano i normali
equilibri naturali. Il parco non è un giardino zoologico dove si va
ad ammirare animali esotici, ma un territorio dove si salvaguardano i
valori naturali che, quando sono alterati si cerca di ripristinare".
E aggiunge: "Chi ha immessi gli animali e chi eventualmente lo
ha permesso, ha sbagliato. Noi stiamo lavorando per riparare
quest'errore. È sempre uno sbaglio immettere volontariamente o
involontariamente da parte dell'uomo il muflone. Sinceramente ci
dispiace che non voglia venire più nell'isola d'Elba. Mi permetto
solo di farle notare - conclude la nota di Sammuri - che
l'eradicazione del muflone la renderà proprio più "naturale e
selvaggia" in quanto la sua presenza è assolutamente
'artificiale', che se non mi sbaglio è il contrario di naturale».
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