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domenica 23 luglio 2017

Premio letterario Isola d'Elba, Brignetti

Le vicende vissute da un noto illustratore milanese burbero e affaccendato, chiamato a Napoli dalla figlia per accudire per quattro giorni il nipote mentre i genitori partecipano a un convegno, raccontate in 176 pagine fitte da Domenico Stornone, hanno convinto la maggioranza dei giurati del premio 'Elba, Brignetti'. Sicché, nella splendida cornice del chiostro del centro De Laugier gremito in ogni ordine di posti, il settantaquattrenne scrittore napoletano è stato incoronato vincitore. E' stato lui ad aggiudicarsi la 45esima edizione del concorso letterario Isola d'Elba, intitolato a Raffaello Brignetti. Ha sbaragliato il campo dagli altri due contendenti alla vittoria finale, Nicola Gardini che ha partecipato con “Viva il latino”, pubblicato da Garzanti e Fabio Stassi invece che aveva inviato ai giurati la sua ultima fatica, “La lettrice scomparsa”, edita da Sellerio. Domenico Starnone, a dovere di cronaca, era già stato finalista del premio Elba nel 2015 con il romanzo “Lacci” (Einaudi). La vittoria finale però arrise a Marco Missiroli, che aveva concorso con “Atti osceni in luogo privato" (Feltrinelli). Certo è che il 2017 è l'anno fortunato per Einaudi: sua è l'opera vincitrice dello Strega (“Le otto montagne” di Paolo Cognetti). Adesso si aggiunge nell'albo d'oro della casa torinese l'affermazione anche di “Scherzetti”. E tutto lascia presupporre che, dopo due affermazioni, ce ne possa essere pure una terza. Fatto è che era dal 2010 che al premio “Elba Brignetti” non trionfava un titolo edito da Einaudi. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato "Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre” di Benedetta Tobagi. Dicevamo, un anno fortunato per l'editore torinese, ma non solo. Il 2017 è stato per il premio letterario elbano l' “edizione delle meraviglie”, stando alla definizione che ne ha dato Alberto Brandani, presidente della giuria letteraria. “Delle meraviglie – così ha spiegato il presidente – per lo spessore e l'importanza delle tre opere finaliste che sono tutt'e tre di primissimo ordine. Poi, perché a condurre la serata finale con cui si premiava il vincitore è stato il giornalista televisivo, nonché egli stesso scrittore, Franco Di Mare, che avrà al suo fianco personaggi come la showgirl Valeria Altobelli (alla seconda presenza sul palco del premio) e il cabarettista Demo Mura. Ma a impreziosire la serata è stata la partecipazione di Nicola Pietrangeli, indiscusso campione italiano di tennis di levatura mondiale. Poi la chicca: l'attribuzione del premio alla carriera di valenza isolana che è partito proprio da questa edizione e sarà rivolto a personaggi di spicco elbani. I giurati mi hanno dato carta bianca ed io ho pensato di consegnare questo riconoscimento a Giorgio Barsotti, presidente del comitato promotore del premio Elba”. “Sono emozionato nel ritirare questo riconoscimento – ha detto fra l'altro Giorgio Barsotti che era già sul palco per consegnare a Domenico Starnone il premio in denaro di 6mila euro – Ma mi corre l'obbligo di ricordare chi mi ha preceduto nella carica di presidente del comitato promotore del premio Elba, Antonio Bracali. Rivolgo a lui un saluto che credo gli giunga gradito, proprio in questo periodo in cui ha problemi di salute e l'augurio di una pronta guarigione”. Perfetta e impeccabile la conduzione di Franco Di Mare, che si è detto rapito dalle bellezze isolane. “All'anno – ha iniziato il conduttore – si pubblicano in Italia oltre 65 mila titoli; ma il problema è che ci sono pochi lettori. Quelli veri sono circa 3 milioni e mezzo. Bisogna invogliare di più la gente a leggere, per far crescere la nostra cultura nel mondo”. Ma veniamo a come si sono pronunciati i giurati sull'opera vincitrice. Per Marino Biondi si tratta di un romanzo dalla struttura gotica, romanzo di fantasmi che rivelano la complessità delle loro vite; sono pagine anche che parlano di Napoli. Ernesto Ferrero che ha letto al pubblico le motivazioni della giuria in base alle quali veniva attribuito il premio Elba ha aggiunto: “Lo spazio claustrofobico dell’appartamento di Napoli diventa il laboratorio teatrale d’un moderno 'De Senectute', che della vecchiaia esplora tutte le fragilità”. Ha precisato poi Alberto Brandani, presidente della giuria letteraria: “Starnone continua a scavare nello sfarinamento di una borghesia colta ed invecchiata nei suoi fantasmi e nelle sue incertezze. Con questo autore, uno dei nostri maggiori narratori, si conferma l’alto livello dei vincitori di un premio che Geno Pampaloni volle austero e silente. Austero è rimasto nella discrezione dei suoi giurati, nella sobrietà delle sue manifestazioni esteriori, nella libertà delle riunioni della giuria letteraria. Il silente rimanda alla solitudine che, in tempi di una falsa e superficiale socialità digitale, accompagna il lettore – ha concluso il presidente - nella sua insostituibile funzione di interprete del testo, in senso musicale”. E' stata poi la volta di Starnone. “Riconoscimento – ha detto – è una bella parola. Quando si scrive non si ha sempre la percezione che il messaggio che tu hai affidato alla pagina bianca sia stato o meno percepito dal lettore. La scrittura è sempre un atto che si consuma in solitudine: la parola resta sulla pagina. Quando avvengono eventi come quello di oggi – ha continuato Starnone – allora noi scrittori ci gratifichiamo un po' perché ciò che è uscito dalla nostra penna è stato condiviso e partecipato. E ciò non può che farci piacere”. Franco Di Mare, a questo punto, l'ha incalzato per conoscere la tecnica del suo lavoro di scrittore e, preso dalla foga del suo discorso, è incappato nell'errore (del tutto perdonabile) di confondere Torquato Tasso con Vittorio Alfieri. E' infatti quest'ultimo che. con la sua ferrea volontà. si legava alla sedia, pur di raggiungere lo scopo prefisso e non Torquato. “Ci si mette davanti al foglio da riempire – ha aggiunto Starnone – senza avere una dimensione dello spazio e del tempo. Certo è che si tratta sempre di una continua e costante rivisitazione di quanto abbiamo scritto, per affinare meglio i concetti e renderli più digeribili al pubblico”. I tempi erano maturi perché qualcuno tra il pubblico chiedesse al vincitore, lui che era di Napoli, se era in grado (o se la sentiva) di dare qualche indicazione in più al pubblico elbano sulla “misteriosa” scrittrice (perché nessuno la conosce fisicamente) Elena Ferrante, che i più dicono sia anche lei di Napoli. Ma nessuno ha provato a sollevare il velo del mistero. A cerimonia conclusa, è doveroso indirizzare 'un bravo' al Comitato organizzatore che si è avvalso della collaborazione del Comune di Portoferraio, Assessorato alla Cultura, del parco nazionale e del Confcommercio. Senza contare gli sponsor storici Acqua dell'Elba, Locman, Moby, Gruppo Nocentini che ha offerto il buffet, hotel Airone e il nuovo ingresso di Airlite. Qualche settimana di riposo e poi il comitato sarà già al lavoro per la prossima edizione del 2018.



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