Il Comune di Campo dell’Elba, con provvedimento definitivo dell’Area
tecnica, ha bocciato la richiesta di autorizzazione paesaggistica per la
“Realizzazione di edificio rurale a servizio del custode azienda
agricola” in località Capo Poro, cioè nel bel mezzo del Parco Nazionale
dell’Arcipelago Toscano e di una Zona speciale di conservazione
(Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Direttiva Uccelli).
Si tratta di un atto significativo visto che, nonostante i vincoli
sovraordinati del Piano del Parco Nazionale e le direttive europee, la
Commissione per il Paesaggio il 30 gennaio 2019 aveva espresso “Parere
favorevole preso atto delle modifiche apportate con riduzione delle
altezze».
Vincoli fortunatamente non ignorati dalla Soprintendenza per i beni
architettonici e il paesaggio che ad aprile aveva espresso “parere
contrario all’intervento la cui ubicazione verrebbe ad interagire in un
tratto paesaggistico delicato, l’edificio proposto introdurrebbe una
nota di antropizzazione non consona con la ruralità e con il quadro
percettivo in generale, inoltre non è in coerenza con il luogo e non
privilegia una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria
esistente”. Una rete viaria che a Galenzana e dintorni si è distinta
negli ultimi anni per fantasiose aperture e chiusure arbitrarie,
allargamenti e nascite, cancelli e divieti, ruspe e tagli di
vegetazione.
Infatti, in una successiva nota di giugno nella quale respinge il
ricorso dei richiedenti, la Soprintendenza annunciava il perere negativo
definitivo aggiungendo che l’opera avrebbe avuto un impatto sia sulla
vegetazione che sull’orografia dei luoghi e che «Dato il carattere
funzionale di una “abitazione per custode” non se ne comprende il
discostarsi dalla viabilità principale nelle sue fasce a monte e a
valle, Non si comprende inoltre la ricerca di un’are di grande
visibilità paesaggistica e dunque anche intervisibile dal mare».
Insomma, la casa del custode somiglia molto di più a una villetta
padronale affacciata sul mare e che necessiterebbe dei nuovi
collegamenti che sembrano una vera ossessione per i proprietari di
Galenzana.
Bene ha fatto quindi il responsabile dell’area tecnica del Comune di
Campo nell’Elba a negare definitivamente l’autorizzazione paesaggistica
alla realizzazione di un’abitazione la cui costruzione violerebbe i
vincoli paesaggistici e ambientali di un’area delicatissima e dentro un
Parco Nazionale. Viene da chiedersi perché – di fronte all’evidenza
delle norme e dei vincoli – non abbia fatto altrettanto la Commissione
per il Paesaggio.
Di fronte a questo ennesimo tentativo di costruire a Capo Poro –
Galenzana, di fronte alle continue violazioni perpetrate nella zona,
Legambiente Arcipelago Toscano torna a chiedere al Comune di Campo
nell’Elba di sospendere in autotutela tutte le eventuali concessioni
richieste e segnalazioni certificate di inizio di attività (Scia) per
manufatti, sentieri, strade e altri lavori nell’intera area e all’Ente
Parco Nazionale di sospendere la concessione di qualsiasi tipo di
nulla-osta fino a che la situazione riguardante altre vicende legate
alla realizzazione di manufatti e strade non sarà del tutto chiarita.
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