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giovedì 28 gennaio 2021

Stop all'erosione costiera

 La giunta Zini ha approvato il progetto definitivo che prevede interventi di contrasto dell'erosione costiera nel golfo di Portoferraio. Ultimo atto amministrativo, prima che sia indetto bando di gara per l'esecuzione degli interventi per la cui realizzazione occorre uno stanziamento di quasi un milione di euro (esattamente 927.626 euro). Un iter burocratico impegnativo, iniziato nel 2016, quando l'allora amministrazione incaricò Luciano Fantoni e Mauro Ceccherelli di effettuare su questo tratto di costa un'indagine preliminare. La giunta, allora presieduta dal sindaco Mario Ferrari, era preoccupata per le conseguenze del degrado della fascia costiera comunale causato da fenomeni di dissesto idrogeologico in progressione. I professionisti avevano concluso la relazione dello studio preliminare, suggerendo di impiegare inerti stondati per il ripascimento (ghiaietto di pezzatura variabile, proveniente da cava fluviale o frantumati in mulini a martelli), grossi massi e pennelli (opere di contenimento trasversali). Il tutto era stato riportato nel programma di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico ed erosivo, approvato dalla giunta nel 2016 e trasmesso alla Regione Toscana. Alla fine di dicembre fu approvato con osservazioni dalla conferenza dei servizi. Da questo momento in poi si sono dovuti attendere i pareri della Soprintendenza archeologica, della Regione (settore difesa del suolo e protezione civile, della direzione ambiente e tutela della natura e del mare, dell'Arpat e della Capitaneria). Oggi si può finalmente andare avanti. Ma vediamo come si opererà secondo il progetto definitivo. Esso interverrà sulla costa bassa del golfo di Portoferraio. La quale è a elevata valenza storica e ambientale, sede di spiagge con vocazione turistico-balneare. «È soggetta - si legge nella relazione - a un drammatico arretramento, con un impatto fortemente negativo sull'ambiente costiero e sulle infrastrutture ed insediamenti che su di essa hanno sede (con due episodi di crolli rovinosi di muri storici nel biennio 2017-19)». Il progetto riguarda «la ricostituzione, il riequilibrio e la stabilizzazione della parte meridionale della costa che si affaccia sulla rada di Portoferraio, in stato di forte degrado, dovuto principalmente all'arretramento della linea di riva a causa dell'erosione costiera e delle modificazioni». Come si interverrà? Ai Magazzini, fra la spiaggia e l'approdo nautico, saranno installati pennelli realizzati in massi naturali, radicati a terra nella parte alta della spiaggia ed estesi in mare non per tutta la larghezza della spiaggia. Alla foce del fosso di Val di Piano è previsto un pennello trasversale di contrasto delle correnti longitudinali. Il tratto di spiaggia che costeggia il muro compreso tra la tenuta La Chiusa e l'hotel Fabricia si parla di una barriera radente in massi naturali. All'approdo di San Giovanni è previsto il rinforzo del pennello/molo esistente, con rifioritura della scogliera che lo costituisce con massi naturali. Dal moletto di San Giovanni alla foce del fosso del Bucine sarà versato ghiaietto da frantumazione di sasso di cava. Come pure fra la foce del Bucine e il podere San Marco. Nel tratto di raccordo con la spiaggetta dove insiste un modesto pennello sarà consolidato e migliorato ai fini del diportismo e della stabilità della spiaggetta. Perché questo intervento? Per una serie di motivi, quali la valorizzazione paesaggistica, la valorizzazione culturale e la mobilità eco-sostenibile, come la ricostruzione del Cammino della Rada, il percorso pedonale che partendo dal porto mediceo raggiunge il Castello del Volterraio.


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