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lunedì 26 dicembre 2016

La giunta regala il porto a privati

PORTO AZZURRO. «La giunta comunale, almeno il sindaco e il suo vice, ha deciso di regalare a un privato, attraverso il rilascio della concessione demaniale per 20 anni, il nostro porto turistico, vero gioiello di famiglia».

Maurizio Papi, sindaco di Porto Azzurro per vent'anni, non ci sta all'idea ed esprime tutto il suo disappunto e contrarietà alla proposta in una lettera indirizzata ai portoazzurrini, chiedendo loro scusa.m«Perché - spiega - mi sento in parte responsabile della condotta imprudente dell'attuale gruppo di maggioranza che nel 2012 ho voluto, caldeggiato, spinto e direi portato nella sede del municipio. Io per loro ho messo in gioco la mia credibilità e la fiducia che la gente di Porto Azzurro aveva riposto nella mia persona. Evidentemente ho sbagliato nella valutazione delle persone. È arrivato oggi il momento di chiedere scusa alla popolazione, di farlo pubblicamente dalle colonne di questo giornale, sebbene anch'io mi senta tradito».E proprio domani, in sede di conferenza dei servizi presso la Regione a Firenze, sarà affrontato, dinnanzi a tutti gli enti preposti e interessati all'argomento, il tema del futuro del porto turistico di Porto Azzurro. «La mia esternazione - aggiunge ancora Maurizio Papi - non è propaganda elettoralistica (nella prossima primavera si voterà in paese per il rinnovo del consiglio comunale): per quella ci sarà tempo e opportunità, la mia invece è onestà intellettuale e comportamentale».
Ma vediamo quali sono i termini della questione. L'amministrazione comunale ha intestato fino al 2019 la concessione demaniale del porto (che equivale all'atto di proprietà del porto), anche prorogabile. Tale è stata mantenuta, sia pure attraverso innumerevoli dispute, contenziosi legali e giudiziari contro chi voleva impossessarsene, riuscendo pur tra tante difficoltà a uscirne bene mantenendo il diritto al Comune di essere sempre concessionario. «Tutte queste battaglie - rimarca Papi - le ho affrontate in passato e sofferte in pieno accordo con l'intero consiglio comunale e con l'allora e attuale vicesindaco, che però oggi ha cambiato opinione». Quando poi è giunta negli uffici comunali la prima richiesta di concessione demaniale ventennale, il funzionario responsabile del Demanio marittimo l'ha definita irricevibile in quanto la concessione è intestata al Comune fino al 2019 e i richiedenti non dispongono di parcheggi necessari (150 posti auto circa) come dispone la legge regionale. Non solo.
"Ma anche - continua la lettera dell'ex sindaco - lo stesso funzionario si sarebbe assunto la responsabilità del diniego della richiesta. Il sindaco e il vice hanno promosso un atto deliberativo esprimendo la volontà di assumere successivamente “ogni decisione in merito all'eventuale revoca delle attuali concessioni demaniali intestate al Comune e all'eventuale cessione delle aree di proprietà comunali aventi destinazione a parcheggio”. Che significa? Vuol semplicemente dire che il sindaco ha ufficialmente espresso la volontà di ritirarsi dalla concessione demaniale per cederla a privati ai quali può anche cedere i 150 parcheggi pubblici. Il funzionario poi è stato rimosso dall'incarico di responsabile del Demanio marittimo, che successivamente si è attribuito il sindaco. Non si deve confondere concessione e gestione. La concessione è la proprietà, la gestione equivale all'affitto. Se passa la proposta, il Comune sarà solo spettatore passivo e non potrà più intervenire in tema di occupazione, qualità del servizio, promozione turistica, rilancio dell'immagine».
C'è infine l'aspetto economico. «Allo stato attuale delle cose - annota Papi - il porto incassa circa 700 mila euro per stagione, di cui 250 mila circa finiscono nelle casse comunali e sono impegnati per risanare il famoso debito. Cedendo a concessione demaniale il guadagno del Comune sarebbe zero, a parte una quota una tantum perla cessione dei vecchi pontili. Tutto questo è assurdo. A chi giova tutto ciò? Perché questo silenzio così assoluto e ingiustificato sull'intera vicenda? In questa mia lettera ho solo esposto fatti secondo verità, sperando di invogliare tutti a una riflessione e a un comportamento consequenziale nell'esclusivo interesse del paese». (da "Il Tirreno", 18/XII/2016)

sabato 24 settembre 2016

Il primo libretto di Poesie del Guardiano

Chi è interessato può collegarsi a:


https://www.amazon.it/Poesie-sparse-del-Guardiano-faro-ebook/dp/B01LZ8LSKM/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1474731445&sr=1-1

buona lettura.. e buon viaggio!

domenica 24 luglio 2016

La XII edizione del premio La Tore a Walter Veltroni

Marciana Marina avrà Ospite d'onore per due giorni Walter Veltroni: Veltroni è il vincitore della dodicesima edizione del premio La Tore e la serata della premiazione sarà domenica 24 luglio a partire dalle 21,45 in piazza della Chiesa a Marciana Marina. Tuttavia già dalla sera prima i suoi estimatori potranno incontrarlo presso la Libreria Rigola di Franco Semeraro a Marciana Marina, promotrice con l'Hotel Gabbiano Azzurro dell'evento. In libreria infatti dalle ore 19.00 l'Autore sarà omaggiato con una personale a lui dedicata del maestro Lorenzo D'Andrea dal titolo 'Promenades'. Un' occasione per i suoi estimatori di farsi autografare il suo ultimo romanzo 'Ciao' (Rizzoli, 2015) che sta avendo un grande successo. Walter Veltroni ha rappresentato ai massimi livelli l'Italia nel mondo da Ministro dei beni culturali prima nonché in qualità di Sindaco della Capitale poi, senza contare che le elezioni politiche italiane del 2008 lo hanno visto candidato alla Presidenza del Consiglio. Accanto a questa carriera di primo piano ha portato avanti nel tempo un personale approccio alla cultura, attraverso la saggistica prima e la letteratura poi, specialmente con alcuni romanzi che hanno affrontato in chiave narrativa argomenti di attualità culturale e politica. Accanto a queste attività ha realizzato tre film documentario dei quali il più noto 'I bambini sanno' sarà proiettato in parte in piazza la domenica ad inizio serata. Infatti dopo l'incontro del sabato in libreria e dopo il tradizionale aperitivo presso l'Hotel Gabbiano Azzurro della domenica pomeriggio, il pubblico potrà assistere alla cerimonia di consegna del premio in piazza. Durante la cerimonia, oltre alla Targa della Libreria Rigola, al quadro premio del Maestro D'Andrea e all'omaggio personalizzato del Dott. Bruschetti di Evo Enoglam, Veltroni riceverà alcuni omaggi da parte di Acqua dell'Elba che ha acquistato come sponsor il quadro premio per il vincitore. Per l'occasione è stata realizzata una pubblicazione celebrativa che ripercorre i dodici anni di vita del premio e omaggia il vincitore 2016. Nel Comitato scientifico e d'Onore troviamo tra gli altri l'ex AD di Alitalia spa dott. Gabriele del Torchio e l'AD di Ducati Motor ing. Claudio Domenicali, insieme con figure di spicco della cultura a livello nazionale come i professori Noemi ed Emerico Giachery, la scrittrice Alessandra Fagioli, l’Archeologo Michelangelo Zecchini, il Maestro Italo Bolano ed i giornalisti Aldo Cazzullo e Franco di Mare. Presenta la serata la giornalista Lucia Soppelsa e Senio Bonini, inviato RAI. La dodicesima edizione viene dedicata al compianto maestro Giancarlo Castelvecchi, amico del premio e membro del comitato d'Onore. L'Evento vede la partecipazione della Pro loco di Marciana Marina, nonché il Patrocinio del Comune di Marciana Marina.

lunedì 11 luglio 2016

Premio letterario Elba-Brignetti

Il premio letterario “Isola d'Elba, Raffaello Brignetti” apre all'Europa, ribadendo la sua naturale vocazione a contraddistinguersi, nel vasto panorama culturale italiano, per essere un premio internazionale. Sia pur silente, ma con una spiccata predisposizione nei confronti del vecchio continente. Lo fa con la 44° edizione. Essa difatti ha incoronato “L'Impostore” (edizione Guanda) dello scrittore spagnolo Javier Cercas (classe 1962), dopo la parentesi dell'anno scorso, che ha visto vincitore “Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli, 2015) di Marco Missiroli, mentre nel 2014 la piazza d'onore era toccata a “Ci rivediamo lassù” del francese Pierre Lemaitre. Insomma il Brignetti si riprende la patente internazionale, con un libro che fin dal suo primo apparire ha fatto discutere critici e lettori. Non è un romanzo eppure racconta o ricostruisce una vicenda. Non è un saggio, pur trattando eventi che rappresentano argomenti di storia contemporanea. Tanto meno un testo psicoanalitico sui tempi moderni, pur fregiandosi di pagine approfondite e ben scritte sul narcisismo del protagonista o sul kitsch dominante nella nostra società. Sebbene non si riconosce in nessuno di questi generi, il volume premiato è un po' di tutto questo. “Di ognuno di essi – ha detto Massimo Onofri, giurato letterario – ne conserva una parte. Che sia il volto nuovo che si è ritagliato addosso il romanzo moderno?”. Sta di fatto che “L'Impostore” ha raccolto i più numerosi consensi sia fra i giurati letterari, sia fra quelli popolari (45 persone scelte fra le diverse categorie di Elbani che ogni anno vengono sostituite). Ha avuto ragione su Rosa Matteucci (aveva partecipato al concorso elbano con il libro edito da Adelphi "Costellazione familiare") e su Diego De Silva ("Terapia di coppia per amanti", Einaudi).E come ha ribadito lo stesso scrittore spagnolo nel corso della cerimonia di premiazione, svoltasi sabato 9 luglio nel chiostro della De Laugier: “L'Italia mi ama e mi porta fortuna, dato che con questo sono quattro i premi che mi sono stati assegnati”. E ha ragione, dato che ha ottenuto riconoscimenti nel 2011 con il Premio Salone Internazionale del Libro di Torino, a seguire con il premio FriulAdria “La storia di un romanzo” con i “Soldati di Salamina”, e infine con il premio Ceppo Internazionale Straordinario per la Narrativa non fiction conseguitogli, nel marzo di quest'anno, a Pistoia sempre con “L’Impostore”. Insomma piace la storia di Enric Marco, un catalano che per 30 anni si spaccia per quello che non è. Cioè un sopravvissuto al lager di Flossenburg, un testimone che si batte per tener viva la memoria dell'olocausto, sino a diventare presidente dell'associazione deportati. Terrà conferenze in tutta la Spagna. Parlerà nelle scuole. L'intero Paese, commosso, lo onora con ogni genere di riconoscimenti. Fino a quando, nel 2005, uno storico lo smaschera nell'imbarazzo generale. Si legge nelle motivazioni al premio stilate dalla giuria letteraria: “Cercas crede di trovare in Marco una sorta di specchio. Anche lo scrittore spaccia favole e menzogne, pia pure per arrivare alla verità e con il tacito permesso che il lettore gli accorda. Non c'è uomo che si accontenti della propria identità, non cerchi di offrirne una migliore. Simulazione e impostura sembrano inscritti nel Dna degli uomini. Esuberante, travolgente Marco è il funambolo della bugia, il Maradona della menzogna, una rock star della memoria. Racconta quello che il pubblico sentirsi raccontare. Sempre disponibile, non ha la fragilità del sopravvissuto. Dunque è un personaggio prepotentemente romanzesco, ma Cercas nella sua appassionante indagine va ben al di là delle ragioni che possono spiegare le sue simulazioni: non vuole né condannare, né assolvere. Vuole capire”. Certo i dubbi, veri o presunti, di Cercas, riguardano il suo mestiere. Nel raccontare la storia vera di un uomo che mentiva, lo scrittore spagnolo si trova ad affrontare due questioni: come narratore è immerso nella finzione, come uomo può identificarsi nel narcisismo di Marco. Ci fa capire che per essere uno scrittore occorre un ego gigantesco, bisogna essere dei narcisi. Vale per tutti? Difficile dirlo. In effetti di scrittori privi di narcisismo ne esistono, anche se sono pochissimi. E tre sono poi i temi di fondo del libro. Il primo «Il passato è soltanto una dimensione del presente», per cui sia L’Impostore sia il romanziere lavorano sul passato in virtù del presente. L’altro è «La maggioranza». Per Cercas Marco è sempre dalla parte della maggioranza: dice le menzogne che gli altri vogliono sentire, sta con l’opinione dominante. Il terzo è la parola «Kitsch». Per Cercas il Kitsch è «una menzogna narcisistica che nasconde la verità dell’orrore e della morte». E finendo con le parole della stessa giuria letteraria, “Questo intelligente romanzo è un nuovo capitolo della ricerca dello scrittore sui misteri della natura umana, che parla esattamente di noi”. Ma passiamo alla cronaca della serata. La quale è stata egregiamente presentata da Lisa Marzoli, giornalista del Tg2, da Francesco Guidara, giornalista elbano e dall'ospite d'onore Valeria Altobelli, davanti a un fitto uditorio elbano. Il presidente della giuria letteraria Alberto Brandani, prima di proclamare il nome del vincitore e leggere le motivazioni del premio ha ricordato di essere alla conduzione del Brignetti dal 1985 e ha rivolto un pensiero a Giancarlo Castelvecchi in quanto fu la persona che lo presentò a Geno Pampaloni, che all'epoca era alla giuda del premio Elba. Giorgio Barsotti ha consegnato una targa per la sua produzione letteraria al medico condotto elbano (ora in pensione) Luciano Gelli, che ha già dato alle stampe ben sei titoli di romanzi. Quindi ha offerto a Javier Cercas assegno e una targa dell'Elba. L'amministrazione comunale era rappresentata dal vicesindaco, nonché assessore alla Cultura, Roberto Marini. «È con grande piacere - ha detto fra l'altro l'assessore del Comune - che assistiamo a momenti come questi. Ci fa onore vedere il Comune al fianco degli organizzatori della manifestazione che ha radici solide e che rappresenta la cultura dell'Elba da 44 anni. E' questa immagine che l'Isola vuole comunicare all'esterno. L'Elba non è solo bellezze naturali e posti incontaminati, ma sa trasmettere cultura ai massimi livelli». Una particolare menzione, infine, la merita anche il Comitato Promotore per il lavoro, spesso in ombra e dietro le quinte, che riesce a portare a termine al fine di una buona riuscita dell'evento culturale più importante dell'anno all'Elba, senza avere gli onori della cronaca e le luci della ribalta.

giovedì 9 giugno 2016

La finestra che da sul mare

Quante volte ho visto
quella persiana
aperta sulla via:
punto di arrivo,
porto sicuro
delle mie inquitudini
di ragazzo.

Rivederla oggi
chiusa
è per me motivo
di angoscia
Ma se mi fermassi
a questo moto dell'anima
di certo (lo so)
non è ciò
che loro vorrebbero,
che mi hanno insegnato.

Dunque, più che un album 
ingiallito di ricordi
la vedo, 
la persiana,
come un ponte
fra me e loro,
fra me e il cielo
fra me e l'eterno:

tutto rivive nella mia mente:
è la mente il motore
del mio esistere

Giusto così ho la convinzione
di non essere più solo
nel villaggio.

da "Il mare in un bicchiere di plastica", Portoferraio 2011

giovedì 19 maggio 2016

E se lo sceicco non fosse sceso dal panfilo..., quel giorno?

Metti un tardo pomeriggio di mezza estate: uno sceicco, sceso in Darsena dal suo panfilo con il suo seguito, si reca in visita alla reggia napoleonica dei Mulini e osserva, con comprensibile stupore, la biblioteca dell'Imperatore francese. Metti che gli venga spontaneo il desiderio di sapere cosa contengano quelle copertine dorate; scoprire quali siano stati gli interessi dell'uomo che per più di un decennio ha tenuto in scacco le principali corone europee ed ora vive confinato in un triangolo di terra in mezzo al Tirreno. Metti che voglia saperlo. Metti la casualità, la fatalità degli eventi che si succedono. Uniscili al desiderio di conoscere e sapere. E avrai così tutti gli elementi per capire il “Progetto Napoleone”, o meglio il primo tassello di quello che sarà il progetto vero e proprio che ha rivoluzionato il modo di fare cultura sull'Isola d'Elba. Se non fosse una parola grossa, si potrebbe dire la rivoluzione informatica sul patrimonio librario della Villa imperiale di Portoferraio. Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Era l'estate 2013, Mansur bin Zayd Al Nahyan, lo sceicco proprietario del Manchester City e fratellastro del presidente degli Emirati Arabi Uniti Khalifa bin Zayed Al Nahayan arriva in Darsena. E' lui che, accompagnato a visitare i luoghi napoleonici, rimase colpito dai volumi di Napoleone donati alla Città di Portoferraio al momento della sua partenza dall'Elba. Perché non diffonderne il contenuto? Perché non metterli a disposizione dell'umanità? E' stato sempre Mansur a spingere Abdulla El Reyes, direttore generale degli archivi nazionali degli Emirati Arabi, nel redigere un piano di recupero, restauro e digitalizzazione del fondo librario scelto dall'Imperatore francese. È stata la scintilla che ha appiccato l'incendio. Come primo passo si sigla a Roma un accordo tra il Ministero della cultura italiano (attraverso la Soprintendenza di Pisa e Livorno) e l’Archivio Nazionale dell'Ufficio Affari Presidenziali degli Emirati Arabi. Che comporta il trasferimento dal cartaceo al multimediale di 982 volumi, tanti sono i libri che Napoleone si fece mandare in parte da Fontenbleau, in parte dallo zio cardinale Fesch. E' passato (e dovrà ancora passare) sotto lo scanner qualcosa come 373 mila pagine. Al momento della presentazione alle autorità civili di Portoferraio il lavoro era ultimato solo al 73 per cento. All'evento, svoltosi nel salone delle feste nella reggia dei Mulini, hanno preso parte l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, Sager Nasserahmed Abdullah Al Raisi, il direttore generale degli archivi nazionali degli Emirati Arabi Uniti, Abdulla El Reyes, il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari e il suo vice Roberto Marini, il direttore del Polo museale regionale della Toscana Stefano Casciu, la direttrice delle regge napoleoniche elbane Antonia D'Aniello e poi una nutrita delegazione araba. «Dopo aver firmato l’accordo per il restauro della biblioteca napoleonica all’Elba – ha detto Abdulla El Reyes alla stampa presente – con i rappresentanti delle parti attuatrici del progetto e con il direttore del museo nazionale delle residenze elbane riteniamo nostro dovere monitorare e supervisionare l'andamento del progetto, sia per quanto è stato fatto, sia per pianificare le fasi successive e acquisire copie digitali dei materiali restaurati». Al sindaco di Portoferraio il compiuto di fare il padrone di casa: «Mi auguro che la collaborazione con gli Emirati Arabi possa proseguire, «visto e considerato che l'Elba – ha concluso il sindaco – è un esempio unico al mondo perché presenta in uno spazio limitato un concentrato di storia, cultura e ambiente che non ha eguali al mondo». «Questa è la dimostrazione - ha aggiunto l'assessore alla Cultura Roberto Marini - che cosa si può fare quando ci si innamora di un luogo ameno come quello dell'Elba, vero scrigno di tesori». Inoltre il “Progetto Napoleone” prevede l'installazione di tre totem: uno alla biblioteca Foresiana a disposizione degli studiosi; due in una sala del museo dei Mulini; di cui uno di facile e veloce consultazione per i visitatori dotato di schermo touch screen; un altro invece con le caratteristiche identiche a quello collocato in biblioteca. Il lettore potrà scegliere tre lingue sul dispositivo multimediale: l'italiano, il francese e l'inglese. Sono tre le società specializzate che attualmente lavorano al progetto di restauro e digitalizzazione dei libri dell'Imperatore. La Gradatim, la ditta Alessandra Masi di Firenze e la cooperativa Csa. Nel pomeriggio, presso l'auditorium del centro De Laugier, si è tenuta infine la conferenza organizzata dal Polo Museale della Toscana e dal Comune. Sono intervenuti Stefano Casciu, Roberto Marini, Antonia D'Aniello, Sandra Palombo e Joana Baguenier.

mercoledì 30 marzo 2016

La stazione

C'era un treno
che mi aspettava
alla stazione
pronto a partire
per portarmi altrove

Che paura avevo
di perderlo
Maldicevo il traffico
di punta, le macchine
che intralciavano
il mio progetto

Ma quando salivo
a bordo
com'ero felice!
Quella sera 
sarei ritornato
nella casa di mio padre

da "Il mare in un bicchiere di plastica"

lunedì 22 febbraio 2016

martedì 16 febbraio 2016

Viaggio all'interno del Volterraio

La Casa del Padre

Sono ritornato
a visitare
la Casa del Padre

Sebbene il mio corpo
abbia visitato
altri lidi
si sia fatto corrompere
dalle nuove Sirene
e si sia  abbandonato
alla voluttà della carne

spenti i furori giovanili
non ho potuto fare a meno
che varcare la soglia
della casa che mi conobbe
fanciullo
e immergermi nell'unica pace
che fa bene allo spirito.

da "Minimilia", Pferraio 2016

venerdì 8 gennaio 2016

Un anno che si chiude, il 2015

 L'Elba dei record. Il 2015, almeno da questo punto di vista, è tutto da incorniciare. E' vero che ci restano ancora gli ultimi spiccioli da consumare, prima che si congedi ufficialmente. Però, il grosso l'ha fatto. Quest'anno passerà alla Storia, per aver consacrato l'Isola ai vertici mondiali dei primati. Senza scomodare il principale 'promoter' della maggiore isola della Toscana in tutto il mondo, Napoleone Bonaparte e il suo breve periodo in cui resse le sorti amministrative del piccolo Regno, come è da ritenersi decisamente chiusa la parentesi del bicentenario della sua partenza dal Tirreno, (celebrata il 22 febbraio per opportunità organizzative e per motivi logistici, quando in effetti accadde il 26 febbraio 1815), l'Elba si è scoperta di possedere altri titoli nel suo palmares degni di essere riconosciuti in tutto il nostro Pianeta. Un indiscusso motivo di eccellenza.
Il suo mare, per esempio, che regala due splendidi primati da Guinness World Record. In ordine rigorosamente temporale, il matrimonio subacqueo (12 giugno 2015) a Morcone e l'abbraccio più lungo del mondo (3 ottobre 2015) sul fondale della baia di Sant'Andrea. Protagonisti della prima eccezionale impresa due elbani d'adozione, Viola Francesca Colombi di Milano e Giampiero Giannoccaro di Bologna. Si sono uniti in matrimonio davanti alla spiaggia di Morcone, vicino a Capoliveri. Dal momento che i due novelli sposi gestivano un'attività di diving, la loro promessa d'amore non poteva svolgersi diversamente. Hanno battuto il record mondiale per il numero di partecipanti subacquei con bombole a un matrimonio. Il record precedente apparteneva a una coppia californiana. Viola e Giampiero si sono sposati alla presenza di ben 261 invitati. Un evento da Guinness. Gli sposi, trovandosi sott'acqua con in bocca i respiratori, hanno scritto il loro "Sì" davanti al sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti sullo schermo di un computer subacqueo in dotazione. E poi, per concludere la cerimonia, al posto del classico lancio del riso, gli invitati hanno liberate bollicine d'ossigeno e palloncini colorati.
E sempre a proposito di matrimoni, quest'anno sono andati a ruba le 'location' storiche, come la Villa Romana della Linguella e la Torre del Martello a Portoferraio. Altrettanto appetibili sono stati i Lavatoi a Rio nell'Elba, senza contare le spiagge più famose che hanno fatto da cornice a diverse giovani coppie. Che dire, poi, della tuffatrice italiana Tania Cagnotto, medaglia d'oro ai Mondiali in Kazan che ha scelto una delle spiagge di sabbia dell'Elba occidentale per unirsi in matrimonio con il fidanzato Stefano Parolin, dopo le Olimpiadi di Rio de Janeiro, visto e considerato che la loro storia d'amore ha avuto inizio proprio all'Isola d'Elba?
Ma veniamo, ora, alla catena umana subacquea più lunga della storia. L'impresa è riuscita nella baia di Sant'Andrea, dopo che Seccheto, la prima location prescelta dagli organizzatori è stata scartata per le condizionai meteorologiche. La piccola frazione del Comune di Marciana è stata testimone del record del mondo di catena di subacquei in immersione, primato che sarà registrato dal Guinness dei primati. E’ stato battuto di ben oltre 50 unità. Il precedente primato apparteneva a un’associazione subacquea francese che lo ottenne con 110 subacquei e 76.20 metri di lunghezza stabilito nel 2013 all’Isola di Reunion. Ben 173 subacquei italiani, nelle acque antistanti la baia di Sant’Andrea, fra Marciana e Marina di Campo, provenienti da mezza Italia, dall’Emilia Romagna, da Lazio, Marche, Umbria, Lombardia, addirittura Cortina d’Ampezzo e Messina, hanno dato vita a una catena lunga 138.40 metri. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Raid Italia agenzia didattica subacquea e Sin Tierra Viaggi, nella doppia veste di supporto tecnico turistico per la parte della agenzia di viaggio a Bologna, che ha curato la logistica, specializzata in viaggi per subacquei in tutto il mondo, a sua volta circolo subacqueo di lunga militanza. Fra i tanti che hanno partecipato vanno menzionati il più giovane, 10 anni da Forlì, Vincenzo Virruso e due campioni internazionali di nuoto pinnato, Davide De Ceglie, campione del mondo nella 6 e nella 20 km e Riccardo Campana, campione europeo giovanile 800 metri di velocità subacquea.
Ma il 2015 ha fatto registrare risultati positivi nell'industria vacanziera elbana. È quanto emerge dall’analisi dei dati relativi agli incassi della tassa di sbarco raccolti dalla Gestione Associata per il Turismo. Nel primo semestre di quest'anno, per esempio, si è registrato un incremento dei passaggi acquistati presso le compagnie marittime del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aria di ottimismo nell'ente che gestisce la promozione turistica sull’isola con i fondi ottenuti dal gettito della tassa di sbarco. Al punto che nell'ultimo incontro che si è avuto a Capoliveri tra lo staff della gestione associata, i sindaci e i rappresentanti delle diverse categorie imprenditoriali si è deciso che la gestione associata del turismo comparteciperà, coprendo il 30% fino a un tetto massimo di 60mila euro, a un unico progetto di promo-commercializzazione, che sarà presentato dalle categorie economiche elbane. Per quanto riguarda il traffico aereo, è entrata nella fase operativa la cosiddetta continuità territoriale che di fatto consentirà ai residenti elbani di raggiungere più celermente le città della Toscana e non solo a prezzi accessibili.
Infine, altre due circostanze, siano pur esse strettamente private e personali, che hanno esaltato delle qualità o delle caratteristiche dell'Isola.
La prima riguarda Angelino Carta, ricercatore elbano premiato per la migliore tesi di dottorato in Botanica. Lo scienziato portoferraiese, uno degli ideatori del santuario delle Farfalle "Ornella Casnati" di Monte Perone, ho scoperto il Crocus ilvensis endemico dell'Elba e ha riscoperto nella zona della Ripa-La Cala e in altre località elbane la rarissima felce tirrenica (Dryopteris thyrrena), che sopravvive in poche isole del mediterraneo e inclusa nella "Lista Rossa" della Toscana perché in pericolo di estinzione. Ce n'è a sufficienza per esserne orgogliosi.

L'ultimo evento si riferisce all'estrema volontà di Francesco Carnelutti, attore, sceneggiatore, regista nonché doppiatore (aveva dato la voce, fra gli altri attori internazionali, anche a Marlon Brando) morto a Roma, che ha chiesto di venir sepolto nel cimitero monumentale del paese collinare di Sant'Ilario. Già un altro scrittore parigino morto di Aids, il trentaseienne Hervé Guibert, ha voluto essere sepolto sull'Isola, precisamente nel cimitero di Rio nell'Elba, di fronte all'eremo di Santa Caterina, dove si riunivano d'estate, sotto la guida di Hans Berger, giovani artisti e intellettuali europei per i loro tradizionali simposi. L'Elba ha dunque la sua magia, una particolare attrazione per lo spirito. Ritornando a Francesco Carnelutti, il regista romano agli inizi degli anni Sessanta aveva acquistato, appena fuori del centro storico, una casa che aveva rimodernato. Qui si ritirava appena poteva ed era libero da impegni di lavoro. Fra queste colline si ritemprava e si caricava d'energia. Su quest'Isola, di fronte alla distesa del mare, ha voluto essere sepolto e stare in pace, per l'eternità. Un'Isola di serenità, dunque. Appena fuori della finestra c'è un mondo attraversato sempre più da conati di guerre e di morte.

lunedì 4 gennaio 2016

La pietra in cammino


Ho salito
le antiche scale
della pieve
di Santo Stefano alle Trane
una mattina di scirocco
sulla mia Isola

Sono entrato
nella navata della chiesa romanica
ho rivisto le colonne di marmo
le pietre che i nostri scalpellini
avevano disegnato
perfette
incastonate le une sulle altre
in un disegno corale
di spazio catturato
dall'uomo
per sfidare l'eternità

Cosa mi ha spinto
a salire il colle e
visitare la piccola
comunità di protocristiani?
Se non di riscoprire
l'antica fede
di porgere offerte alla Divinità:

quella nascosta emozione
di gustare il senso profondo
che nasce dalla parola germinante
vita nova?

Da “La terza Stella ad Ovest di Cassiopea”, Pferraio 2015