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venerdì 24 luglio 2020

Lisa Paolini, un anno dopo l'esplosione della villa per fuga di gas

23 luglio 2019, ore 4,45. Una forte esplosione squarcia il silenzio della notte; più forte del boato che fanno gli aerei supersonici che passano sopra Sant'Ilario, abbattendo il muro del suono. Pochiistanti e una fiammata le avvolge il corpo. Lo spostamento d'aria la fa volare fuori. Per Lisa Paolini (47 anni) il tempo si è fermato a quei tragici momenti. Lo zio, Silvano Pescatori (68 anni) e sua moglie, Grazia Mariconda (76 anni) muoiono sul colpo. Il padre, Alberto Paolini (76 anni) è in gravissime condizioni. Morirà poco tempo dopo all'ospedale Cisanello di Pisa dove era stato trasferito con l'elisoccorso. Sarà la terza vittima dell'esplosione della palazzina di via De Nicola, in quella tragica alba di un anno fa. Siamo alla Consumella alta. Zona residenziale e particolarmente ambita. Abbastanza decentrata. Silenziosa, luogo ideale per trascorrervi le ferie. Come lo era per la coppia Pescatori, residente a Livorno. Ma che con l'Elba non aveva mai spezzato il cordone affettivo, scegliendo proprio questo luogo per trasformarlo in residenza estiva. Ai loro occhi rappresentava il buen retiro. Si è invece trasformato in trappola mortale. Non te lo aspetti proprio da questo mucchio di villette, così ben disposte su una collina da cui si gode lo splendido golfo di Portoferraio. Un piccolo paradiso squarciato dall'esplosione di quel 23 luglio. In una frazione di secondi trasformato in un inferno.Anche Lisa Paolini era rientrata dal continente (dove lavorava) a Portoferraio, (luogo di residenza dei genitori Alberto e Silvia Paolini), per un periodo di ferie. Voleva stare con la figlia Pamela (11 anni). «Per fortuna - ha raccontato al Tirreno - quella sera ha preferito restare in casa del babbo, visti che siamo separati. È stata la sua fortuna». E l'ex marito di Lisa, quella fatidica sera, era di servizio al Distretto dei vigili del fuoco. Sarà lui, insieme con la squadra elbana, a precipitarsi nel luogo appena successa la tragedia.«Di quella sera ho nella mente pochissime immagini - continua Lisa - ma indelebili. Io urlavo e penso che mio padre che era fino a quel momento cosciente abbia sentito la mia voce. Chiamava in continuazione la mamma, che invece non rispondeva» Poi il dolore su tutto il corpo (aveva bruciature di terzo/quattro grado). Infine il black out. Sprofonda in coma, e ci resterà per oltre 40 giorni. Al risveglio qualcuno le dà la notizia che suo padre non ce l'ha fatta. La madre invece sì, per fortuna. Si appoggia adesso a lei, in tutto e per tutto, essendo riconosciuta invalida al cento per cento. Che significa una invalidità permanente per il lavoro. Da quando si è svegliata in poi ha dovuto rimparare tutto. Dall'uso della parola, ai movimento di corpo, a camminare. Ha dovuto ricostruire le sue capacità cognitive. Ma rimane nella sua coscienza un buco nero.«Mi mancano due mesi di vita. E poi - continua Lisa - causa Covid non ho rimosso l'evento. Nella mia testa ci sono ancora quelle tragiche scene». Siamo ritornati alla Consumella. Tutto è rimasto come allora, considerando che la zona è rimasta sequestrata fino alla fine di giugno. C'è sempre una bicicletta abbandonata e un motorino che nessuno viene a ritirare. Per ora Lisa non parla di ristrutturare. Lo fa invece Anna Rosa Valencich, sua vicina di casa. Che intende ritornare lassù, fra i pini. «Vorrei rivolgere un invito all'amministrazione - dice - per continuare con gli aiuti per gli affitti e per avere tempi burocratici più brevi per le ristrutturazioni edilizie».«Da parte mia - conclude Lisa - vorrei rivolgere a tutta la comunità elbana la mia gratitudine. Ho avvertito l'affetto della gente e ho sentito il grande cuore degli Elbani. Grazie». -

giovedì 23 luglio 2020

L'ex sindaco Ferrari pronto a ritornare alla Biscotteria

Metti un ex sindaco che partecipa al concorso pubblico, a tempo determinato, all'ufficio di dirigenza dell'area 3 "Servizi al territorio" del Comune di Portoferraio e avrai un'idea in quale ambiente si troverà a operare la neo commissione esaminatrice delle domande pervenute all'ufficio protocollo di piazzetta Ageno. Essa sarà composta dal segretario comunale Rossano Mancusi (presidente) che sarà affiancato da Paolo Danti (dirigente del Comune di Cecina, essendo esperto in materia) e dal dirigente di Area Claudia Petti, responsabile del servizio personale, che fungerà anche da segretario verbalizzante. La giunta riconoscerà a Paolo Danti 250 euro per la sua missione; mentre per gli altri due funzionari non è previsto alcun trattamento economico, essendo dipendenti comunali. Ma parlavamo di un ex primo cittadino. Altri non è che Mario Ferrari. L'ex amministratore era uscito, portandosi dietro gli effetti personali, dalla stanza di sindaco del primo piano della Biscotteria appena conosciuto il responso delle urne delle amministrative di fine maggio dell'anno scorso. E oggi si dichiara pronto a rimettersi in gioco. Non si è ancora adattato alla vita di pensionato e l'aria di monte Orello, dove ha l'abitazione, non la reputa ancora consona alla sua situazione. Gli piace ancora la pianura, l'atmosfera degli uffici, degli scaffali pieni di pratiche e il telefono sulla scrivania che squilla in continuazione. Passata la fascia tricolore ad Angelo Zini, non se l'è sentita ancora di ritirarsi, da bravo Cincinnato, nella sua tenuta. Interpellato dal Tirreno se corrispondeva al vero la notizia che circolava nelle stanze dell'amministrazione in merito alla sua partecipazione al concorso pubblico, Ferrari ha confermato di aver spedito la richiesta reputandosi pronto per l'affidamento di un eventuale incarico di dirigenza dell'Area 3. «Mi sento nelle condizioni di ricoprire tale ruolo - spiega l'ex sindaco - E aggiungo, a titolo gratuito. Metto a disposizione dell'ente locale le mie competenze professionali, convinto come sono che si tratterebbe di un notevole risparmio per le casse del nostro municipio, in perfetta sintonia con quanto si legge nella legge Madia». Così Mario Ferrari, dismessi gli abiti dell'amministratore nel rispetto delle norme democratiche, si sente pronto a varcare la soglia della Biscotteria in qualità di dirigente dei servizi del territorio. «Non ho forse i titoli necessari per svolgere le funzioni previste dal bando pubblico - si chiede lo stesso interessato - Non ho forse firmato dal 1985/87 ben 18 varianti allo strumento urbanistico, sempre per il Comune di Portoferraio? » . L'unico scoglio da superare è rappresentato dalla sua condizione di pensionato dell'ente pubblico. «Nel bando - ricorda - non c'è alcun passaggio che faccia riferimento a questo. Per partecipare al concorso bisogna aver ricoperto per almeno cinque anni il ruolo di dirigente. Ne ho fatti ben 36 presso enti pubblici». E invita a controllare il suo "curriculum vitae".