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sabato 19 settembre 2020

Portoferraio, scavi archeologici alla Villa Romana delle Grotte

 Sarebbe stata la nona campagna di scavi sulla piana di San Giovanni, nel podere di Paolo Gasparri, se non fosse scoppiata la pandemia che ha costretto gli organizzatori (l’università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, il gruppo Aithale, l’Archeologia diffusa, la Fondazione Villa romana delle Grotte, l’assessorato alla Cultura del Comune e Italia Nostra) a rivedere i piani e comportarsi di conseguenza. Per cui, almeno per quest’anno, non si alzeranno i teli sugli scavi di San Giovanni, ma si opererà solo alla Villa delle Grotte. Dove, con l'interessamento della Soprintendenza Archeologia di Pisa e Livorno e in virtù del progetto biennale approvato e finanziato dalla fondazione tedesca Wissenschaftsförderung Gmbh, sono iniziati lo scorso anno i primi rilevamenti attorno alla villa patrizia costruita sul colle delle Grotte. “In rispetto delle norme governative previste per il Covid19 – ci ha detto Lau8ra Pagliantini, dell’università di Siena direttrice dello scavo e promotrice della campagna di scavi di San Giovanni insieme con Farnco Cambi, docente di Archeologia a Siena – non possiamo prevedere un numero di studenti e laureandi da impegnare sulla scavo come negli anni precedenti. Per cui quest’anno procederemo in alcuni rilievi studiati ad hoc e piccoli scavi. Porteremo con me e il professor Cambi sei studenti, per una campagna che inizierà lunedì prossimo e durerà quattro settimane, fino al 9 ottobre. Sarà una campagna spuria e del tutto particolare questa del 2020. Anche complicata. Non vogliamo esporre nessuno a rischio contagio e abbiamo preferito agire in questi termini. Questo significa che non potremo effettuare tutta una serie di incontri e di collaborazioni con le scuole come sempre abbiamo organizzato nelle passate stagioni. Il che ci dispiace, ma siamo in questa emergenza e dovremo adattarci agli attuali scenari. La ricerca e gli studi però non si fermano. I reperti che abbiamo portato a Siena continuano a essere oggetto di analisi per i nostri studenti. Il tutto – ha concluso Laura Pagliantini - per arrivare a una ricostruzione su reperti storici di come erano gli insediamenti romani nel I secolo d.C. su questo promontorio e l’importanza che essi ricoprirono nel mondo antico”.