Cerca nel blog

domenica 8 gennaio 2023

Tra eros e thanatos, che anno sarà il 2023?

Eros e morte. Sono l’essenza della vita dell’uomo su questa Terra. Ma mai, come in questo periodo, l’anno che si è appena concluso e quello che è iniziato da poco, questo concetto lo si è potuto verificare a pieno. È l’eterna sfida umana, quella che si affaccia alla nostra corteccia celebrare la mattina, quando apriamo gli occhi e prendiamo coscienza della realtà che ci sta di fronte e che ci tartassa la mente la sera, quando ci adagiamo sul letto per chiudere la giornata. E mai, sempre come in questo periodo, thanatos pare che abbia il sopravvento con eros, intendendo con questo termine tutto ciò che è contrapposto al desiderio di annientare, di uccidere se stesso in primis e a catena tutto quello che l’uomo di bello e propositivo ha realizzato un questo frangente. Sono i due paradigmi che hanno coniugato (ma che coniugano tuttavia) la nostra esistenza in questo primo ventennio del Terzio Millennio. Semplicisticamente potremo dire la perenne battaglia del Bene contro il Male, dell’arcangelo Gabriele armato di spada e messo da Dio a difendere le anime perché non si perdano, perché non siano scaraventate agli Inferi e le loro azioni messe in condizioni di non essere produttive. Sono momenti storici i nostri; credo che tutti ne abbiano piena coscienza, ma che fatica viverli da persone coscienti di attraversare questa unicità dei tempi. Controsensi e contraddizioni sono all’ordine del giorno. Prendiamo il trapasso a miglior vita del Papa Emerito che, sembra avvenuto apposta, ha chiuso il 2022. Se ne sono dette e se ne sta ancora dicendo di cotte e crude dei Papi, per la prima volta dopo settecentoventotto anni (dopo il ‘gran rifiuto’ di Celestino V) due Vicari di Cristo viventi sul soglio di Pietro. Ma era proprio indispensabile assistere a questo dileggio? A chi è andato a favore? E chi ne ha tratto svantaggio? Con il Papa tedesco, il primo nella storia di questa nazione, è mancata anche la più longeva Regina del Regno Unito. E anche in questo caso non è mancato di farsi sentire thanatos, con il suo mefitico alito. Si sono appena spenti i riflettori sulla competizione dei mondiali di calcio in Qatar per mostrare fino a che punto la corruzione possa intorpidire e alienare gli animi umani, costringendoli a una servitù ricattatoria, completamente alle dipendenze dei possessori di vitelli d’oro. I nuovi signori del Mondo. E poi, infine, c’è la guerra, scoppiata per un diritto di espansione territoriale appartenenti all’Ottocento. Il quale, per essere rispettato e garantito da chi ha scatenato il conflitto e si sente dalla parte della Ragione, passa sopra alla vita di donne, uomini anziani e vecchi. E dato che parliamo della guerra, come non rimanere insensibili alle migliaia di africani che si lasciano convincere a lasciare la loro terra d’origine per cercare nuove frontiere nel Nord del Pianeta. Assistiamo a un processo inverso di quello che accade nell’Ottocento quando l’Europa si riversò in Africa a deliziarsi di colonia e alla ricerca di materie prime da sfruttare a bassissimo costo. La pariglia ci è restituita adesso. Na chi ci guadagna da tutto questo? Esiste un piano strategico che mira a mettere fuori gioco l’Europa, proprio nel momento in cui si stava attrezzando e faticosamente prendeva sempre più consistenza la nascita degli Stati Uniti d’Europa? A chi faceva paura e che non voleva che il progetto si stesse realizzando, continuando a mandare i profughi sulla Penisola-ponte sul Mediterraneo che è l’Italia? Ma da quali guerre fuggono? O ci sono altre ragioni che in questo momento mi sfuggono? Ma al di là di tutto le considerazione che in questo momento mi premono ne voglio fare una. Riguarda l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ma è mai possibile che di fronte a un esodo di questa portata da Sud del Pianeta al Nord essa non abbia fatto niente e che non si sia fatta sentire con posizioni certe e sicure al di sopra degli Stati Nazionali? Un organismo internazionale come l’Onu avrebbe dovuto prendere posizione invece di lasciare che le cose vadano per la loro direzione sulla guerra scoppiata in Ucraina. Mi ricordo che quando successe un fatto simile l’ONU con i famosi Berretti Verdi era presente in Medio Oriente, quando scoppiò la guerra tra Israele e i Palestinesi. Non dico di avere una Polizia mondiale, ma un soggetto dotato di potere e di influenza tali che possa dare la stura a comportamenti corretti e sancire i diritti alle persone più deboli, senza che queste vengano sistematicamente sopraffatti. Un Pater familias mondiale dotato di mezzi e condizioni da fermare la barbarie, quando essa si affaccia sul proscenio della Storia. E la mente corre subito a papa Leone Magno che sul suo cavallo bianco (come lo ritrasse Raffaello) si presento davanti ad Attila e alle orde barbaresche degli Unni riuscendo con la sua sola presenza a fermare l’invasore salvando l’Italia centro-meridionale da devastazioni e saccheggi. Ma proprio quando sembra che l’umanità venga schiacciata da thanatos essa ha la forza interiore di risollevarsi e risorgere. È questa la storia che noi consociamo. È questo ciò che ci auguriamo.