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giovedì 16 luglio 2020

L'ex direttore scolastico Valencich è rientrato dalle Canarie


Alla fine, l'ex dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Viale Elba, Enzo Valencich, insieme con la moglie Fiorella, è potuto rientrare in Italia dalle vacanze che sarebbero dovute durare una quindicina di giorni alle Canarie. Invece, causa Covid-19, si sono protratte per oltre cinque mesi. La coppia è felicemente sbarcata all'Elba con il primo volo utile dall'isola 'La Graciosa', dove la coppia aveva deciso di soggiornare. Volo diretto per Pisa della compagnia Ryanair. Valencich, con qualche chilo in meno, ma complessivamente soddisfatto dell'avventura vissuta, è stato salutato dagli amici. «Avevamo già fissato la data del nostro rientro a Pisa - ha detto al Tirreno, Enzo Valencich - se non fossero stati bloccati i voli. Sembrava che potessero riprendere da nel giro di una decina di giorni e invece la compagnia rinviava sempre. Non ci è rimasto altro da fare che aspettare l'occasione buona». Finalmente è arrivata. Ma nel mese di luglio. «Da quando è scattato il lockdown - aggiunge l'ex dirigente scolastico - nel complesso in cui alloggiavamo eravamo solato noi e un altro turista italiano. Nessun altro. I primi tempi eravamo 'confinati' come dicono gli spagnoli. Quando invece è scattata la seconda fase, potevamo uscire dal condominio. E la vita è stata migliore». Valencich ricorda le sue passeggiate in riva al mare, in una spiaggia praticamente deserta. I suoi lunghi bagni nell'oceano. «Durante i nove anni in cui ho soggiornato in Perù - continua - in veste di direttore didattico di scuole italo-peruviane, facevo parte dell'equipe di pesca subacquea nel settore nuoto. Ho anche partecipato a competizioni sportive sudamericane con i colori del Perù». È stato come ritornare al passato. L'America Latina è stato il suo primo amore. Appena divenuto dirigente scolastico ha chiesto (e ottenuto) di prendere servizio nei plessi di questo continente. Prima in Perù, poi altri 7 anni in Argentina. «In Perù mi hanno consegnato anche una medaglia d'oro - confida al Tirreno - per il servizio svolto». Da quest'esperienza sono nate produzioni letterarie. "Il profumo della Terra" tradotto dal Ministero degli Esteri italiano in spagnolo e distribuito nelle scuole sudamericane. Cui sono seguiti "Il nido del Condor" e un testo di poesie "Acquarelli". Come saggi ha pubblicato "Le origini della lingua italiana" divenuto un testo scolastico in Argentina. «La mia produzione letteraria - ammette - non mi ha fruttato neppure un pesos». Solo onori e gloria. «Quando eravamo alla Graciosa - continua - mia moglie Fiorella ed io siamo stati più volte intervistate dalle televisioni spagnole e anche dai giornali. Eravamo divenuti un po' delle celebrità sulla più piccola isola delle Canarie. Come trascorrevamo il tempo sull'isola? Ci dedicavamo alla lettura, compresi anche i giornali online fino a quando mi ha assistito il mio pc. Poi scrittura e lunghe passeggiate in riva all'oceano. Nell'interno non ci siamo mai inoltrati. E poi anche la pesca. Passavo molte ore sugli scogli con la mia brava canna. Devo dire che non ci siamo mai annoiati». «A un certo punto - continua il suo racconto - qualcuno ci informò che c'era un'altra compagnia aerea, la svizzera EasyJet, che effettuava collegamenti con Graciosa. Non effettuava voli diretti ma passava da Milano, dove, a quanto mi risultava in quel periodo, la pandemia era molto diffusa e c'erano seri problemi sanitari. Inoltre effettuava un largo giro, prima di arrivare in Italia. Ma con la situazione che si era aggravata in Spagna non erano previsti voli speciali dalle Canarie e in specie da dove risiedevamo noi».Valencich è appena rientrato all'isola d'Elba, ricco di questa avventura condita con il Covid e già pensa di programmare il suo prossimo viaggio. Instancabile nel progettare i viaggi. «Abbiamo in conto, Fiorella ed io, di raggiungere Livigno - spiega - con il nostro camper che sono i luoghi della nostra fanciullezza». Perché, archiviato il mare, le montagne sono l'altra sua grande passione. Difatti è iscritto all'associazione degli alpini italiani. E non nasconde l'ambizione di aprire una sottosezione anche qui, all'Elba.