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giovedì 18 giugno 2020

Covid-19, musei nazionali napoleonici ancora chiusi

Questa mattina è in programma la visita, alle due regge napoleoniche, della commissione formata dal presidente del Polo Museale Toscano, nonché delegato per l’Elba del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, Stefano Casciu e dallo staff tecnico istituito per adottare le misure anti-coronavirus negli istituti d'interesse storico. Obiettivo: rendersi conto di persona di quali interventi mettere in atto precauzionalmente, per aprire al pubblico, sia pure in forme contingentate, gli ambienti de’ Mulini e di San Martino. E le guide turistiche regionali, saputo che si sarebbero mossi da Firenze i vertici responsabili della gestione delle due residenze imperiali, hanno chiesto (e anche ottenuto, sia pure nel tardo pomeriggio di oggi) un incontro per giungere a una soluzione ottimale e condivisa della vicenda che ha visto, finora, chiusi i musei napoleonici, mentre più della metà di quelli in tutta la Regione ha aperto i cancelli. Insomma, dopo la lettera del sindaco Angelo Zini e dell’assessora Nadia Mazzei con cui si chiedeva un pronto intervento del ministro Franceschini, per risolvere le gravi criticità dei due musei napoleonici nazionali, qualcosa si sta muovendo. “Per noi le due regge sono indispensabili – dice la portavoce delle guide turistiche elbane, Marta Giordani – Saltate le visite dei gruppi, annullate le crociere per questa stagione, ci restano le visite individuali ai luoghi del primo esilio dell’Imperatore. Se continuiamo a tenerli chiusi, per noi e per il nostro lavoro è davvero un grossissimo guaio”. L’appello non è caduto nel vuoto. Qualcosa si sta muovono. Per fortuna. Tutto dipende come andranno i test di oggi. Si profilano due eventualità. La prima. Le regge potrebbero essere messe in condizione di funzionare a partire già dalla fine di questo mese. Se invece, saranno necessarie ulteriori verifiche e messe a punto, si parla al massino per i primi di luglio. Ma sempre però visite su prenotazioni, per evitare gli assembramenti e per rispettare il distanziamento fra le persone. Giusto per cercare di salvare il salvabile di una stagione davvero molto critica per il turismo isolano. “È arrivato il momento, ed è proprio questo – afferma Massimo De Ferrari, presidente degli albergatori – del passaggio del testimone della gestione museale isolana dal Ministero dei Beni Culturali a un soggetto locale, a un’istituzione o a un ente pubblico del posto, l’unico che conosca le problematiche del luogo e che sia dotato di poteri tali da assumere decisioni importanti – conclude il presidente - senza un eccessivo iter burocratico”.

lunedì 15 giugno 2020

Riprendono le indagini digitali sulla Pieve di San Giovanni


Sono riprese le indagini digitali alla pieve di San Giovanni, nel quadro della campagna di rilievi condotta dall’università La Sapienza di Roma e promossa dalle associazioni culturali ‘Le Macinelle’ e ‘La Torre’, con il patrocinio del Comune. E visita al sito del sindaco Davide Montauti, accompagnato dall’assessora alla Cultura Chiara Paolini, con relativa foto postata sul profilo del primo cittadino. I rilievi elettronici erano stati interrotti quest’inverno, sia nel rispetto delle norme suggerite dal governo per il Covid-19, sia perché un terrapieno ostruiva e impediva i sondaggi del terreno e una fitta vegetazione spontanea rendeva praticamente impossibile effettuare le singole operazioni. Volontari delle Macinelle e della Torre, da sempre sostenitori dell’iniziativa, hanno ripulito, concluso il lockdown, l’ambiente permettendo in questa maniera che si potessero riprendere i test in programma. Stiamo parlando del programma realizzato da Tommaso Empler, docente del DSDRA (Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura dell’Università la Sapienza di Roma) sul versante occidentale dell’Elba. Empler, assieme col suo team di ricerca, sta conducendo una ricerca il cui obiettivo è mappare, rilevare, ricostruire e divulgare le emergenze archeologiche e architettoniche presenti nell’area del granito isolano. Per cui interessati sono i Comuni di Campo nell’Elba e di Marciana. La ricerca che si sta conducendo alla pieve di San Giovanni rientra nel progetto “L’Information and Communication Technology (ICT) per lo studio e la valorizzazione delle preesistenze storico-archeologiche nel versante occidentale dell’Isola d’Elba”. Il gruppo di ricerca guidato da Tommaso Empler è formato da Fabio Quici, Adriana Caldarone, Alexandra Fusinetti e Maria Laura Rossi del DSDR della Sapienza. Sul sito Fb del Laboratorio di Studi Visuali e Digitali è possibile visionare alcune pillole effettuate con il drone dagli studenti della Sapienza relative alla pieve di San Giovanni, a quella di San Lorenzo di Poggio e infine San Niccolò a San Piero. Sono immagini che restituiscono le emergenze architettoniche elbane finora mai viste da questa prospettica. “Il professor Empler – ha detto al giornale Giorgio Giusti, presidente dell’associazione La Torre – è interessato alle chiese cinquecentesche fortificate. Siamo soltanto agli inizi della campagna di studi con tecnologie nuovissime ed elettroniche che non prevedono affatto scavi e dissotterramenti per studiare scientificamente il sito. Ciò che sta conducendo l’equipe di Empler – continua il presidente – è un contributo che diffonde le bellezze artistiche del nostro paese. La ricerca che il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro contribuirà a diffondere la pieve di San Giovanni, Campo nell’Elba e di converso anche l'Isola, facendoli conoscere maggiormente a un pubblico sempre più vasto.  E in occasione della prossima festività di San Giovanni – conclude Giorgio Giusti – vogliamo illuminare con faretti la nostra Torre per simboleggiare il fuoco che i nostri avi accendevano in questa ricorrenza religiosa”.