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mercoledì 5 febbraio 2025

Porto Azzurro, il Comune punta sullo sviluppo del porto turistico

 


L'ultimo documento richiesto dal Dipartimento Casa Italia, per accedere al finanziamento di un milione è 315.050,20 euro, necessario alla realizzazione degli "Interventi di consolidamento delle banchine e di rifiorimento delle scogliere in massi del porto turistico di Porto Azzurro", è stato spedito ieri mattina dalla Banchina IV Novembre a Roma. Si tratta dell'inserimento nel programma dei lavori pubblici 2025/2027 del progetto portuale che l'amministrazione intende portare avanti nel prossimo triennio. Ma vediamo di cosa si tratta in particolare. "Nel novembre scorso – esordisce il sindaco Maurizio Papi – il Dipartimento Casa Italia, visto che entro i termini del 29 febbraio 2024 avevamo presentato la manifestazione di interesse al bando, ci ha fatto pervenire un avviso pubblico per la definizione dei termini e delle modalità grazie alle quali potevamo proporre progetti di interventi di prevenzione rischio sismico su edifici e infrastrutture pubbliche insistenti sul nostro territorio, in considerazione che il nostro comune è inserito nell'elenco degli enti pubblici sulle Isole Minori ammesse alla procedura per l'erogazione di fondi economici". Sfogliando il documento del Dipartimento Casa Italia, si legge che avevano i requisiti adatti ad aspirare a contributi economici le comunità isolane e quelle dell'arcipelago, purché fossero gestori di infrastrutture portuali e di approdi turistici. Casistica in cui ricadrebbe il Comune portoazzurrino, che ha elaborato una proposta che prende in considerazione il rafforzamento e il miglioramento del porto e della banchina di attracco. "Nel frattempo i nostri uffici si sono attivati per elaborare e redigere una proposta progettuale che è già stata fatta pervenire e che è stata giudicata meritevole di finanziamento". Per cui, facendo un po' di conti, Il Comune, da parte sua, dovrebbe impegnare la cifra di 65 mila euro. Lo Stato invece un milione è 250,050, 2 euro. Ma di quale tipo di interventi si tratterrebbe? "Sono prevalentemente – continua Papi – lavori e le opere di consolidamento delle banchine e di rifiorimento della scogliera in massi al fine di prevenire e combattere l'azione erosiva delle correnti marine e del movimento ondoso durante le mareggiate che si abbattono nel periodo invernale. Consolidamento del dente di ormeggio sottoposto all'azione continua delle eliche di natanti e di navi in manovra che hanno smosso nel tempo i fondali. Poi rafforzamento della massicciata esterna". Non è neppure la prima volta che il Comune interviene nel proteggere la massicciata a difesa della diga foranea del porto. Lo fa quasi puntualmente ogni anno, provvedendo a mettere in sede dei massi prelevati dalle cave dell'Isola (e quando non bastano se li fa venire dal continente), per poi farli depositare al piede del dente foraneo, allo scopo di infrangere il moto ondoso. "Esaurito il primo iter burocratico – ammette il sindaco – attendiamo fiduciosi l'esito della nostra richiesta. Ma ecco la domanda di rito: lo Stato avrà a disposizione i soldi? Speriamo di sì. Noi – conclude il sindaco – siamo fiduciosi nel buon esito della partita".

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