Il luogo in cui avvenne la fondazione della città
cinquecentesca aveva già un toponimo tanto ben localizzato e profondamente radicato
che è rimasto a tutt'oggi e della cui origine abbiamo già parlato in altra sede.
C'è però un altro nome - Cosmopoli - affatto colto e aulico, che non ha mai
preso piede, ma che tuttavia riveste, come vedremo, un'importanza notevole. La
aulicità del nome di Cosmopoli è dimostrata dal fatto che lo stesso Cosimo
nelle sue lettere gli preferisce sempre quello di Porto Ferraio, che usa anche
in atti ufficiali come gli Statuti. Il nome colto viene invece usato nelle
varie forme di propaganda politica, come nel dipinto vasariano e nelle opere
ove si tratta delle medaglie celebrative della fondazione già citate. Si tratta
evidentemente di parole d'ordine diffuse dalla propaganda di Cosimo per
l’esaltazione sua personale e della sua impresa. L’interpretazione del nome
poi, mi sembra assai più problematica, più ricca di significati di guanto non
si sia finora considerato. Cosmopoli è stata sempre intesa e tradotta come
‘Città di Cosimo’; senza negare validità a questa interpretazione che può
conservare tutta la sua credibilità, si può affacciare anche l’ipotesi della
utilizzazione dell’etimo greco ‘Kosmos’. Si tratta di un’ipotesi di lavoro
veramente affascinante, che mi era appena balenata alla mente in modo del tutto
estemporaneo e che ho avuto la fortuna di vedermi poi proporre e motivare dallo
storico Giorgio Spini. In un utilissimo incontro con lui avuto, mi ha spiegato
come Cosimo, liberatosi proprio negli anni immediatamente precedenti i lavori
di Portoferraio, dagli impegni più prettamente bellici che lo avevano fino
allora assillato, si impegna ora negli anni sulla fine della prima metà del
secolo in una politica culturale di restaurazione neo-laurenziana: c'è in
Cosimo il proposito di porsi come «alter Laurentius», in un rifiorire delle
arti sia figurative che letterarie e nella ripresa a pieno ritmo degli studi
umanistici. In questo quadro programmatico, ben si inserirebbe la estrema
raffinatezza culturale di ‘Cosmopoli, Città del Kosmos’, dell’ordine, della
razionalità. La valorizzazione dell’etimo greco poi, non esclude la presenza di
quello latino: ci troviamo cioè in un caso fortunatissimo della possibile
coesistenza nella stessa parola di due significati tutti e due plausibilissimi,
uno derivante dal nome latino di Cosimo, l’altro da cosmos, per cui Cosmopoli
sarebbe e la Città di Cosimo e la Città dell’ordine armonico e razionale, o in
una forma crastica, la Città dell’ordine di Cosimo. Giorgio Spini si pone poi
il problema della paternità del nome e del programma politico-culturale che ad
esso sta dietro: un programma a vasto raggio quale questa ripresa
neo-laurenziana, in cui si inserisce, tanto per dare un'idea della portata del
fatto, anche la ripresa dei lavori della Biblioteca Laurenziana la- sciati
precedentemente interrotti da Michelangelo, rimanda alla mente di qualche
umanista di grande cultura, sia greca che latina, della corte medicea, come un
Giambullari o un Varchi; così certamente Cosmopoli come nome non può essere
parto né di Cosimo, né del Camerini né del Bellucci che non avevano cultura di
lettere greche, ma dovrebbe risa- lire anch'esso alla stessa paternità
umanistica. Il legame poi del concetto di Kosmos con la città militare, non è
solo di Portoferraio, ma è un dato abbastanza frequente della trattatistica
classica e di quella del ’400-500 ‘. La città militare sarebbe una riduzione
armonica del Kosmos universale, in una posizione abbastanza simile a quella
dell’uomo della concezione neo-platonica in cui egli è visto come microcosmo.
Questo aiuta a capire anche tutte le concezioni antropomorfiche della
cittadella militare teorizzate nel- la trattatistica a partire da Vitruvio. Il
microcosmo come concetto di armonia, di ordine, che si rifà all'ordine universale
della natura, apparenta fortemente l’uomo e la fortezza. (…)
Tuttavia, Cosimo ebbe solo per
pochi anni il dominio su tutta l‘isola
d’Elba. Nel 1597, il territorio di
Portoferraio, corrispondente approssimativamente all’attuale estensione della
circoscrizione comunale, viene staccato giurisdizionalrnente dal resto
de1l’Isola, che rimane sotto i Signori di Piombino, gli Appiano prima e i Boncompagni-Ludovisi
poi e un’enclave medicea sul1’Isola. Questa divisione, che proseguì
ulteriormente nel ’600 con 1’assuuzione diretta da parte della Spagna di Porto
Longone, resterà fino a11’occupazione dell’isola da parte delle truppe francesi
dopo la rivoluzione dell’89 e la successiva erezione a stato sovrano sotto
Napoleone I . Solo dopo il Congresso di Vienna il Granducato di Toscana
riuscirà a recuperate alla sua giurisdizione quel resto dell’Elba che Cosimo
aveva dovuto restituire nel 1597. Questa divisione di un territorio abbastanza
limitato quale quello de11‘Elba, in tre parti, ha lasciato tracce profonde
nella mentalità, nel costume, nell’attua1e eccessivo frazionamento comunale e
particolarmente nelle diverse parlate: ancora oggi, specialmente tra gli
anziani, basta pasture da un paese all’altro dell'isola per percepire già a
così breve distanza, una differenza anche forte, di accento e addirittura di
lessico; oltre a ciò, nella bona di Porto Longone, per esempio, sono inoltre
diffusi cognomi chiaramente spagnoli, come Peres, Perez de Vera, Rodriguez,
Aragona, oltre a toponimi come Monserrato da Montserat e Focardo da Faxardo.
*L'articolo è tratto dal libro di Giuseppe M. Battaglini,
"Cosmopolis, Portoferraio medicea,
storia urbana 1548-1737", Multigrafica Editrice, Roma, 1978, pag. 40 e
seg.
Nessun commento:
Posta un commento