La notizia non sta tanto nella previsione di realizzazione
di una stazione marittima a Portoferraio, come opportunamente si legge nel
bilancio di previsione 2019, approvato nei giorni scorsi dal Comitato di
gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno settentrionale di
Livorno. Quanto nel non aver ancora dotato il porto della maggiore isola della
Toscana di una struttura adeguata che possa definirsi stazione marittima dalla
fine della seconda guerra mondiale, da quando cioè Portoferraio cambiò
drasticamente la sua vocazione da porto industriale a porto mercantile per
merci e passeggeri, fino a oggi. Ossia, per correttezza d’informazione, un
punto di accoglienza c’è. E’ stato realizzato, intervenendo su alcuni locali a
piano terra dell’ex edificio della Cromofilm, ultimamente ristrutturati e
dotata anche di un vigilante che ne controlli la funzionalità e la
frequentazione. Ma oltre a questo non siamo andati, se non nell’assistere a un
susseguirsi di progetti che avrebbero dovuto ridisegnare la gestione del porto
di Portoferraio. Eppure il porto di Portoferraio ha fatto registrare lo scorso
anno (insieme con quelli di Cavo e Rio Marina) un traffico di 3,1 milioni di
passeggeri/traghetti e di 29.824 croceristi, stando ai dati diffusi dall’Autorità
di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, senza contare il movimento
di merci che è stato di con 2.580.786 tonnellate. Insomma i numeri ci sarebbero
per dare mano a un progetto come si deve. Ritornando al bilancio dell’Auctority,
sembrerebbe di trovarci davvero alla vigilia della concretizzazione di un
progetto che senza dubbio doterebbe il capoluogo elbano di una stazione
marittima al passo con i tempi e che risponda alle esigenze non solo della
comunità elbana, degli ospiti nazionali e stranieri ma anche degli enti che insistono
sulla zona portuale di Portoferraio. E i referenti dell’Auctority hanno messo
gli occhi addosso al palazzo della Cromofilm per trasformale in stazione
marittima. Si parla di un costo complessivo di tre milioni di euro. «Il
progetto preliminare - ha detto Angelo Del Mastro, assessore comunale al
Demanio - può anche andare nell'aspetto per così dire della struttura esterna.
Ma sulla disposizione e la destinazione dei locali al suo interno abbiamo
presentato alcune osservazioni che sono state recepite e accolte. Pensiamo
innanzitutto alla collocazione degli ormeggiatori che devono disporre di
ambienti con vista mare, considerata la loro professione, gli operatori
portuali e poi ci sono i vari uffici militari come la Guardia di Finanza la
Dogana e così via». Intanto si partirebbe con la prima fase dell'intervento che
prevede la spesa di un milione e 830mila euro. Che serviranno per il recupero e
l'adattamento dei due fabbricati. Lo scopo resta quello di «dare uniformità
prospettica - si legge nella nota pubblicata sul sito dell'Autorità portuale
livornese - a tutto il fronte mare. Verranno creati così locali al piano terra
adibiti a stazione marittima e ai piani superiori locali destinati alle forze
dell'ordine presenti in porto», sulle quali le giunta Ferrari ha posto alcuni
"distinguo". "L'intervento - continua la nota -si propone di
creare uno spazio di integrazione tra città e porto. Infatti ha come obiettivo
il miglioramento della fruizione degli spazi portuali da parte degli operatori
economici e degli utenti garantendo standard elevati, creando nel contempo uno
spazio pubblico più vivibile per i cittadini che risiedono nel comune di
Portoferraio». Il 2019 dunque sarà l'anno decisivo per la realizzazione della
stazione marittima all'Elba.
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