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martedì 24 novembre 2020

Capoliveri, intervista a Roberto Bedini, dell'istituto di Biologia di Piombino riguardo al Lido


Sarà l'istituto di Biologia ed Ecologia marina di Piombino a redigere lo studio riguardo alle caratteristiche della biocenosi sul litorale della frazione del Lido. Lo ha stabilito il Comune di Capoliveri, prevedendo la spesa necessaria a finanziare il piano di dodicimila e 200 euro da ascrivere in bilancio dell'ente per il corrente anno. Di che cosa si dovrà, dunque, occupare l’istituto di Biologia marina di Piombino, il cui direttore è Roberto Bedini? Sarà incaricato di studiare la comunità delle specie dell’ecosistema che vivono in questo particolare tratto di costa. O meglio in questa particolare spiaggia tra le più conosciute e apprezzate dell’Isola d’Elba, grazie alla sua naturale bellezza con i suoi 460 metri lunghezza e larga dai 15 ai 30 metri, delimitata da due speroni rocciosi, composta da sabbia fine e circondata da una pineta e macchia mediterranea. Naturalmente fra le più frequentate nella bella stagione. Come mai su questo litorale si concentra tutto questo interesse sulla biocenosi, sulle sue caratteristiche? Perché studiare questa unità fondamentale della spiaggia, che bisogno c’è? Se non si dovesse collocare il tutto alla ventilata proposta di portare proprio qui gli scarichi in mare del dissalatore di Mola? E porsi, di conseguenza, la fatidica domanda se potranno esserci o no reagenti, una volta installato l’impianto di trattamento, all’ecosistema della spiaggia, il quale (come si sa) è formato da biocenosi e da biotopo? “Il nostro compito attuale – ci dice Roberto Bedini – è riscontrare ciò che si trova adesso sulla fascia costiera che insiste sul Lido. La quale è composta da tratti di roccia e scoglio e tratti invece sabbiosi. Faremo dei campionamenti, delle indagini di com’è attualmente la situazione, in pratica ciò che già abbiamo effettuato sull’Isola di Ventotene dove peraltro è già in funzione un dissalatore”. Ecco, quindi, un primo step di test. Un passaggio, per dire, dovuto da parte dell’amministrazione retta da Walter Montagna, al fine di conoscere dal punto di vista scientifico quale sia la situazione attuale della costa sud occidentale del proprio territorio e sapere che tipi di reazioni si potranno avere, se proprio qui saranno installate le tubazioni che scaricheranno a mare la cosiddetta salamoia proveniente dal trattamento delle acque del dissalatore di Mola. E intanto l’equipe di Bedini nei prossimi giorni inizierà a studiare la biocenosi, cioè l’insieme delle specie diverse che vivono nello stesso ambiente naturale e fra le quali si vengono quindi a creare dei rapporti di interrelazione e interdipendenza. Si sa che più le condizioni ambientali varieranno bruscamente, più netti saranno i confini tra le specie diverse. “Il nostro – conclude Roberto Bedini – sarà una studio di mappatura della situazione attuale. Un domani, eventualmente, bisognerà verificare se ci sono stati cambiamenti ambientali”.

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