C’è una ragione in più, perché “Resto qui” (Einaudi), il romanzo
di Marco Balzano trionfatore della 46ª edizione del premio internazionale Isola
d'Elba 2018 Raffaello Brignetti, sia stato così apprezzato dalla giuria
letteraria come da quella popolare. Gli Elbani conoscono cosa significa
attaccamento alle proprie radici. L’amore alla terra dei padri, che raramente
abbandonano. E se lo fanno, è perché sono costretti, spinti dal bisogno di
lavorare. Sono emigrati in Australia, Argentina, in America del nord. Ma il senso
d’appartenenza, quello no che lo abbandoneranno mai. Si giustifica in questo
modo il lungo applauso del pubblico, appena Alberto Brandani, presidente della
giuria, dopo aver rimandato per due volte la cerimonia di proclamazione del
vincitore e cambiata pure la sede (dal chiostro dell’ex convento francescano
alla sala convegni dell’hotel Airone) ha pronunciato, il 22 settembre, il titolo
del romanzo “Resto qui”, scritto da Balzano come vincitore dell’edizione del
Brignetti. La cerimonia ufficiale si è svolta in una sala gremita di autorità
civili e militari, di nomi dell’imprenditoria privata dell’Elba, giurati
popolari e cittadini. Madrine della serata sono state la conduttrice televisiva
Vira Carbone e la showgirl Valeria Altobelli. Ed è stato sempre Alberto
Brandani a presentare la novità di questa edizione con l’istituzione del premio
un “Amico per l’Elba”. Nelle intenzioni degli stessi giurati, sarà assegnato per
i prossimi tre anni. La prima vincitrice è risultata la stessa presentatrice, Vira
Carbone. I giurati hanno riconosciuto in lei la star della trasmissione
televisiva della Rai, Uno Mattina. Hanno voluto così premiare la professionalità
dimostrata in lunghi anni trascorsi da inviata di ‘Porta a Porta’, passando
infine alla conduzione di Uno Mattina Estate, presenta dal 2014 su Rai1
Buongiorno Benessere. «E benessere - ha spiegato Alberto Brandani - insieme
alla bellezza della natura e della cultura rappresenta il top delle qualità che
intendiamo premiare con questo riconoscimento». Non dunque un personaggio
dell'Elba, ma uno che nella sua professione ha lavorato per l'Elba. «Per
quest'anno - continua il presidente - abbiamo seguito negli ultimi cinque anni
professionisti che hanno sempre promosso le bellezze naturali, culturali e
anche il benessere fisico e psichico. Non abbiamo avuto dubbi nel designare
Vira Carbone». Parliamo ora del vincitore del premio letterario. Ancora un
altro quarantenne, dopo le affermazioni di Benedetta Tobagi, Marco Missiroli e
oggi di Marco Balzano, arrivato secondo al premio Strega di quest’anno.
«Proprio nella settimana della venuta del presidente Sergio Mattarella all'Elba
- ha concluso Brandani - premiamo un romanzo estremamente attuale, che fa
riflettere su valori importanti come la famiglia, la patria e il senso di
appartenenza al proprio territorio». Marino Biondi ha letto le motivazioni
della giuria letteraria. “Il romanzo di Marco Balzano si riconnette a un filone
significativo della narrativa italiana del secondo '900: quello di una
appassionata tensione civile che ci invita a riflettere sui nodi irrisolti di
una storia che continua a riguardarci da vicino. Con esemplare asciuttezza e
senza mai cadere nella retorica del politicamente corretto, Marco Balzano, al
suo quarto romanzo, racconta una vicenda a suo modo esemplare, in cui le
sopraffazioni della Grande Storia finiscono per accanirsi soprattutto sui più deboli, sugli emarginati. Gli
abitanti di un piccolo paese della Val Venosta, la cui lingua madre è il
tedesco, devono lottare prima con il fascismo, che vuole imporre una
italianizzazione forzata nel Sudtirolo, emarginando chi non si adegua; poi con
il nazismo, infine con la neonata repubblica, che negli anni ’50 si ostina a
realizzare un vecchio progetto: quello di un invaso idroelettrico che finirà
per sommergere il paese, e sconvolgere per sempre antichi equilibri naturali,
umani ed economici, e con essi la dignità di quel piccolo mondo. Nella difesa
delle radici della comunità montana sarà una intensa figura femminile, Trina,
la contadina che sognava un futuro di maestra, a battersi con lo speciale,
istintivo coraggio delle donne, a non rassegnarsi alle sopraffazioni delle
istituzioni e dell’imprenditoria più cinica e spregiudicata. Benché ambientato
nella prima metà del ‘900, il romanzo di Marco Balzano finisce per mettere
lucidamente in discussione i grandi temi di oggi: il significato delle
frontiere, i drammi delle migrazioni, il ruolo e la tutela delle minoranze, i meccanismi
delle tensioni etniche, le violenze del potere, i limiti di una finta modernità
e i danni spesso irrimediabili che produce”. Ha aggiunto l’autore ai microfoni
dell’Airone: “La mia è una storia di confini che mette al centro il dilemma fra
progresso e democrazia, progresso e popolazione. E' un libro sul rispetto del
paesaggio e su una forza particolarmente femminile che sottolinea l'importanza
per restare, per cambiare il proprio mondo”. Quest’anno gli organizzatori del premio
letterario Elba non andranno in letargo. Lo stesso presidente Brandani ha
annunciato che saranno programmati incontri con gli studenti delle superiori
per avvicinare ancor di più i giovani alla letteratura contemporanea.
Nessun commento:
Posta un commento