Buona la prima. C’era molta attesa per il giorno d’apertura,
il primo luglio, delle due Regge napoleoniche, dopo il Covid-19. Ma gli esami
sono stati brillantemente superati. Con successo. E anche con approvazione dei
frequentatori. I Mulini hanno superato (sebbene di poco) le cinquanta unità. I
frequentatori invece di San Martino sono stati 65, fra italiani e stranieri.
Ieri ci si è mossi di più. In centro storico una sessantina; contro invece i 72
di San Martino, considerando che le aperture sono alternate fra la mattina e il
pomeriggio. Cioè, quando si può accedere alle stanze che hanno ospitato
l’Imperatore al mattino, esse non sono visitabili il pomeriggio e viceversa.
Sempre a causa della penuria di custodi.
Calendario dunque dettato dalla carenza di personale e in
più, quest’anno, dalle norme da seguire in clima anti pandemia. Comunque sia,
San Martino si è confermato il museo più appetibile per chi ama conoscere i
luoghi frequentati dal Grande Corso. E ieri, anche noi mischiati a un gruppo di
italiani che avevano precedentemente prenotato, ci siamo introdotti,
naturalmente muniti di mascherina, nella residenza rustica di campagna di
Bonaparte. Cartelli e frecce posizionati nei punti chiavi accompagnano il visitatore
sull’itinerario da ricoprire, mentre un custode, a ogni passaggio di gruppi
formanti da ventiquattro persone, ripulisce i cartelli e gli scorri-mani o i
tavoli dove si appoggiano gli effetti personali. Sotto il portico, prima di
entrare nella biglietteria, ci misura la temperatura corporea. A tre per volte
si accede alla cassa (costo: cinque euro, ridotto due; non sono biglietti
cumulativi come erano in vigore fino allo scorso anno). Non prima però di
essersi lavate le mani. Da questo luogo si può accedere alla parte superiore
della residenza; ci raccomandano il distanziamento. Solo a questo punto si può
iniziare la visita delle stanze. Non c’è calca. Non c’è vocìo di gruppi
assembrati all’esterno che attendono di entrare anche loro. Abbiamo circa cinquanta
minuti di tempo per ammirare gli ambienti, le stampe, i quadri, il corredo che
l’Esule volle portare nella sua abitazione privata di campagna. Tutto in
assoluta calma. Si scende dalla parte della terrazza, per scorgere i lavori
avviati dal Polo Museale della Toscana per impermeabilizzare la pavimentazione
che fa da copertura alla Galleria Demidoff, sotto i nostri piedi.
La visita continua in questi ambienti voluti dal principe
russo per terminare laddove, negli anni precedenti, si entrava, avendo davanti
a noi il viale alberato che porta in fondo alla strada. Tempo impiegato,
cinquantadue minuti. Usciamo e già un altro gruppo di persone è fuori del
cancello che attende il momento di entrare. «I turisti apprezzano questo metodo
– ci dice la nostra guida –. C’è più ordine: seguiamo un metodo e nessuno
protesta quando lo sottoponiamo alla misurazione della temperatura, prima di
concedergli la visita all’interno delle stanze del museo». Le prenotazione
avvengono attraverso il numero 0565 915846 per i Mulini (fino al massimo di 50
persone). Gli orari sono: lunedì dalle 14 alle 18,30; mercoledì dalle 9 alle
13,30; giovedì dalle 14 alle 18,30; venerdì dalle 9 alle 13,30, sabato dalle 9
alle 13,30 e domenica dalle 9 alle 13,30. Martedì riposo. San Martino è chiuso
il lunedì; le prenotazioni allo 0565 914688. Martedì dalle 9 alle 13,30,
mercoledì 14-18,30, giovedì 9-13,30, venerdì 14-18,30, sabato dalle 9 alle
13,30 e domenica dalle 9 alle 13,30.
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