Sono tornate
stasera
sulla strada
di campagna
le lucciole
miracolo della natura
Ti ho insegnato io,
figlio mio,
a catturarle e
a stringerle
nel dorso della mano
come si fa con i sogni
Ti ho illuso
che da quei
palpiti di luce
catturati sotto al bicchiere
potesse arrivare
il giorno dopo
il denaro.
Corri dietro alle tue chimere,
figliolo,
non sarò certo io
a dirti
che per un attimo
hai posseduto
nel palmo della mano
l'ultimo canto d'amore
di un essere così meraviglioso
come la lucciola a maggio
prima che morisse.
da "Il mare in un bicchiere di plastica"; Pferraio, 2012
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martedì 28 maggio 2013
domenica 28 aprile 2013
Finalmente un governo per la Repubblica, episodio isolato quello dell'attentatore?
Sono bastati sei-sette colpi di pistola, per distogliere l’attenzione degli Italiani su quanto stava avvenendo all’interno di Palazzo Chigi. Dietro quella facciata il governo Letta si stava, finalmente, insediando e di fatto, dopo più di sessanta giorni dalla convocazione degli elettori alle urne, si poteva affermare che il Paese aveva un ‘esecutivo politico’. Un uomo di 49 anni, ben vestito in abito scuro e cravatta, non ha saputo far di meglio questa mattina che raggiungere da via del Corso Palazzo Chigi e sparare al primo militare che gli si parava davanti. E ha continuato a sparare, fino a quando non è stato bloccato dalle Forze dell’ordine richiamate dalle urla e dagli spari. Un episodio di cronaca che ha avuto il privilegio di far scorrere in secondo piano quanto d’importante avveniva all’interno del Palazzo con un primo ministro che proviene dall’area di sinistra (dopo D’Alema), con nuovi 21 ministri e una larga rappresentanza di donne (fra cui da segnalare Emma Bonino e Cecile Kyenge, quest’ultima primo ministro di colore nella storia della Repubblica). E ancora un fatto importante. La maggior parte dei rappresentanti del popolo nell’esecutivo veniva a piedi, in taxi o con mezzi propri, senza scorta. E le auto blu? Altro segnale importante da cogliere che fa ben sperare nel rinnovamento (se non di fatto, almeno nell’immagine).
Peccato, però, che l’attentatore giungesse da tutt’altra parte, lui che, pare, si sia mosso da Alessandria, dove abitualmente risiede con la famiglia; altrimenti avrebbe incrociato qualcuno dei nuovi ministri che andava a giurare fedeltà alla Repubblica davanti al Capo dello Stato. Non è successo (per fortuna) niente di tutto questo. Ma perché ha compiuto un simile gesto? Quale era il suo obiettivo? Era da solo o è stato istruito e coperto da qualcuno? Domande cui è ancora presto formulare risposte credibili. Allo stato attuale pare che cada l’ipotesi che l’uomo fosse pazzo, come in un primo momento si era detto e le agenzie avevano diffuso. Il fratello di Luigi Preiti (questo è il nome dell’attentatore), raggiunto telefonicamente dai giornalisti, ha smentito l’ipotesi che fosse insano di mente. Ma quando i telegiornali ci informavano in tempo reale dell’evolversi della situazione, non abbiamo fatto molto fatica a rintracciare nella nostra memoria un altro episodio più drammatico e sanguinoso di questo. Mi riferisco al sequestro Moro. Anche quella mattina il neo presidente del consiglio andava a chiedere la fiducia del Parlamento al suo governo. Fiducia che non ha potuto riceve per via del sequestro delle Br. Allora la situazione precipitò subito nel dramma e lo Stato si trovò a ingaggiare con i terroristi un braccio di ferro, che portò alla scomparsa del movimento armato e della vittoria dello Stato grazie alla linea dura seguita dai maggiori partiti di governo di allora, lasciando però sul campo parecchi morti ammazzati. Anche oggi, l’attentato ha influito sui tempi e sulle riunioni dei neo ministri. Ma non è stata la stessa cosa. Tuttavia l’episodio ha catalizzato la massa attorno al grave fatto delle armi. Anziché sulla circostanza che non abbiamo più un governo di tecnici, ma un governo politico, anche se questo è il risultato di un’alleanza alquanto dura da digerire fra il Pd e il Pdl, le due maggiori coalizioni che sono riuscite a guadagnare il più altro numero di consensi elettorali, lasciando così alla porta il nascente M5s di Grillo che continua ad urlare all’inciucio e la Lega che non ha gradito l’ “ammucchiata”.
Ora guardiamo all’agenda che dovranno affrontare i ministri e pensiamo non più alle manovre economiche e a altri prelievi fiscali, bensì ci attendiamo riforme che guardano al rilancio della economia, dare soldi alle famiglie per far girare l’economia e per poter finalmente uscire dalla paralisi in cui siamo capitati. Né, adesso, facciamo le Cassandre annunciando prossima la fine di questo esecutivo; ma una volta tanto finiamo di essere Italiani e pensiamo al Paese. Se questi partiti sono l’espressione della maggioranze degli Italiani, allora mettiamoci nell’ordine delle idee di far funzionare il governo e non occupiamoci di mettere, lungo il cammino, le trappole per farlo cadere. Il governo governi, finalmente. Dia una risposta agli Italiani nei servizi, nel sociale, nella scuola e porti l’Italia a competere con gli altri Paesi europei. Dia finalmente dignità alla nostra nazione. Sarà poi il tempo che ci dirà se questa formula di governo dovrà continuare oppure dovrà tirarci fuori dalle rapide e, appena il fiume della politica tornerà a scorrere in acque tranquille, passare al mano ad altri, se ci saranno. Peccato che tutto questo sia stato suggerito da due carabinieri feriti gravemente, questa mattina, da un disturbatore, mentre si trovavano in servizio.
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domenica 21 aprile 2013
Il magazzino di nonna in campagna
Ho capito
che non rivedrò
mai più la casa
di campagna
dei nonni
a San Quirico
E' bastato
che scorgessi
in un'osteria del porto
un'antica madia
di legno di ciliegio
pitturata di bianco
- nonna voleva
che fosse sempre pulita -
perché mi rendessi conto
che il passato
sotto la pianta
di fico
non tornerà più
Ma non c'è tristezza
in me
Né nostalgia
di ciò che è stato:
solo ferma convinzione
di vivere
pienamente
scaglie di eternità
nel mio continuo
fluire dell'essere
da “Il mare in un bicchiere di plastica”,
2013
domenica 7 aprile 2013
Via del Giardino
C'è una via
sulla mia Isola
che si chiama
Via del Giardino
D'inverno è desolata
neppure i ragazzini
ci si fermano
a giocare
Ma in primavera
è un'esplosione
di colori:
un rincorrersi di sguardi
d'amore, di baci rubati,
di profumi intensi.
Mi fermo anch'io
qualche volta
in questa via
e penso all'amore
che è stato
e che è già svanito
come nebbia mattinal
al sole di maggio.
martedì 2 aprile 2013
L'altra dimensione di Sentieri di Pace: Inno alla Pasqua
L'altra dimensione di Sentieri di Pace: Inno alla Pasqua: ... È quasi Pasqua, il tempo della resurr ezione. Diamoci reciprocamente la re denzione e condividiamola, affinché possiamo risorgere come ...
domenica 17 marzo 2013
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Viaggi in Indonesia: Viaggi in Indonesia: Chiesa e Moschea: Mai aver paura dell'altro....mai aver paura di collaborare con le altre religioni, con gli altri tuoi fratelli. Don Primo Mazzolari d...
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