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domenica 16 novembre 2014

La lotta titanica della Natura offesa dall'Uomo

Uno Stato, il nostro, a rischio calamità. Prima i terremoti, ora le alluvioni. Particolarmente colpite le regioni tirreniche del Nord e Centro della Penisola, Liguria e Toscana in particolare. Territori il cui dissesto ambientale è sotto gli occhi di tutti e le riprese televisive che ci rimandano dell’ennesima calamità annunciata quasi ci appaiono fuori tempo, visto e considerato che sono identiche a quelle di recenti calamità, se non proprio simili a quelle di una settimana fa, se non pure di un mese fa e così via. A niente è valso l’allarme della Protezione civile che, sia pure qualche volta non abbia preso nel segno, ma comunque è encomiabile la circostanza che abbia allertato la collettività di una probabile perturbazione importante in arrivo. Insomma viviamo in questo perenne e continuo stato di allerta che non ci fa stare tranquilli e che oggi ci costringe a fare i conti con una classe di dirigenti e di apparati dello Stato che non hanno funzionato a dovere. Che per una serie di motivi non hanno portato a termine i loro lavori e sono stati troppo superficiali. Mirando al facile guadagno più che pensare all’incolumità delle persone. Qual è stato il risultato finale? Che la gente si è indignata. Che i cittadini hanno posto sotto assedio il Palazzo della Ragione come veniva chiamato nell’Ottocento il municipio. Che la fiducia riposta in certe persone è andata a farsi benedire.
Hanno ragione allora gli ambientalisti che si scagliano contro gli avventurieri delle Sale Consiliari dove vanno per strappare un appalto e poi eseguono i lavori come li hanno eseguiti, lasciando che gli argini non reggano a sufficienza, che i ponti anziché favorire il deflusso delle acque funzionano da tappo alla mole dell’acqua che scende dai monti portandosi dietro un’infinità di detriti e così via. Hanno ragione che alla fine la Natura si ribella alle facili costruzioni nelle valli, o in prossimità dei fossi, tanto acquazzoni non ne vengono più. Ma se poi accadono con questo clima così impazzito che ha trascinato le nostre zone temperate contraddistinte nel corso dei secoli alle stregua delle zone tropicali con piogge torrenziali e abbastanza continue, quale potrà essere il risultato finale? Non penso di sbagliare se dico che è sufficiente accendere la televisione, oppure collegarsi a internet per avere la risposta alle nostre domande.
E qui faccio un ragionamento di carattere etico. E se tutte queste sciagure altro non fossero che dei moniti, degli avvisi che la Natura intende inviare agli uomini, perché intendano che come si è proceduto finora non va più bene, che bisogna scoprire e battere altre strade che non quelle dell’arricchimento e della malavitosità fatta di compromessi, corruzioni, connivenze tra Stato e organizzazioni poco raccomandabili. Perché queste non porteranno lontano. Finché addirittura non si arriva pure alla morte. Non sarebbe questio un ragionamento azzeccato? Una logica conclusione di eventi di questa portata?
In termini poetici si direbbe che è ripresa la guerra titanica: i Titani, finora dormienti, tornano in superficie per riprendere la lotta contro Zeus e tentare di spodestarlo.
C’è tempo per riparare. La Natura è anche Madre e si sa che le mamme non sopprimono i propri figli. Semmai li redarguiscono, se è necessario gli danno uno schiaffo, ma alla fine il valore di Madre esce sempre fuori e governa la situazione.
In chiave profetica, invece, potrei dire che gli avvenimenti di oggi, sono gli stessi, fatte le opportune variazioni e adeguamenti, di quello che è successo con Sodoma e Gomorra. Che storia avrebbe potuto avere l’Uomo, se non si fosse messo in salvo e avesse imparato a distinguere che cos’è il Bene, dal Male? Penso che sia arrivato il momento di cogliere queste messaggio e si aggiusti il nostro comportamento, il nostro agire, nelle scelte di programma e di vita civile.

domenica 9 novembre 2014

Cos'è il Sublime

Il sublime ama
nascondersi
Non lo riconosci
al primo colpo

Indossa abiti convenzionali
sta insieme alle altre
foglie morte del bosco

Ma quando inizia
a esprimersi
ti accorgi subito
che di umano ha poco
Una scintilla divina
sepolta dalla convenzionalità
del nostro essere mortale:


quando scocca
ti trasmette l'idea
di che cos'è l'Empireo

Fatti portare
allora 
sulle ali della Musa
per respirare l'ebbrezza
di Mondi nuovi
cui nonostante tutto
siamo destinati
ad abitare

da "Il mare in un bicchiere di plastica", Pferraio, 2014

giovedì 23 ottobre 2014

Squarci del Sublime

Ho visto
persone fra le più semplici
della Città
svolgere i lavori
più umili 
che ci possono essere
sulla faccia della Terra

Eppure
sono rimasto 
estasiato
quando all'improvviso
è scattato in loro qualcosa
di sublime
un misto di voci
di musica e di verbo
che mi ha elevato in alto

Ho assaporato
con i miei sensi
l'Empireo
e ho riconosciuto
nell'Uomo
la scintilla divina.

lunedì 6 ottobre 2014

Ho lasciato il porto

Ho lasciato il porto,
posto sicuro e al riparo
dalle tempeste
per una destinazione
che neppure conosco.

Ho solo confidato
sulla parola
che il Navigante
mi aveva affidato:
lasciare il certo,
il conosciuto
per l'incerto e
lo sconosciuto.

Ho alzato l'ancora
e sono partito
con la paura nel cuore
di non farcela,
ma con la certezza
di non essere solo.

Ora sono in mare
aperto e mi chiedo
se la realtà e la verità
del mio essere Uomo
in questa Terra
è quella che vedo
con i sensi 
o è qualcosa di più
che percepisco
con la mia mente,
che esploro
con la mia anima.

da "La Terza Stella ad Ovest di Cassiopea", Pferraio 2014

sabato 13 settembre 2014

Le lingue di fuoco

Quanto tempo
sono stato
fermo a copiare
nella mente
le capriole della fiamma
che si consumava
nel focolare 
della casa dei nonni?

Quante ore
non lo so…
Forse dieci minuti
o un anno intero
o una vita completa
spesa
a interpretare
il crepitio di fiamma
sulla corteccia secca del fusto
proveniente
dalla foresta del Giove.

Sempre uguale
il fuoco
identico a se stesso:
così era
In questo modo
lo memorizzo
Così si ripeterà
nell'eternità.

Ed io
particella mortale
dell'universo
pronto a gustarlo
nel suo più profondo
significato.

Così 
mi sono avvicinato
a Dio!

da "Il mare in un bicchiere di plastica", Pferraio 2014