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martedì 27 gennaio 2015

Verranno giorni migliori

La luce del mattino
allontana la nebbia
e il freddo della notte
dell'inverno

I primi raggi di sole
sciolgono il gelo
di questo giorno
appena iniziato

Come non pensare
che anche la mia speranza
vedrà la realizzazione
della pienezza
del giorno 
nel quale io credo?

domenica 4 gennaio 2015

La magia dello specchio e l'immagine riflessa

Attaccato 
a una consunta maniglia
di finestra
della stanza
di campagna
mio nonno
ogni mattina
si radeva
guardandosi
dentro a un vecchio
specchietto da campo

Scrutava se stesso
per togliersi dalla pelle
la lanugine bianca
e poi al di là dal canneto
lo stupendo scenario
di terra ferrigna
sfiorata
accarezzata
baciata
dallo scialle
di miriadi di stelle lucenti
riflesse dal mare

Pensava
a ciò che avrebbe dovuto fare
prima di sera
e intanto immaginava mondi
a lui ignoti
che non scorgeva
ma che sapeva esserci
oltre la linea dell'orizzonte.

da "Minimilia", Portoferraio 2015

lunedì 15 dicembre 2014

Quanto ho amato la Sapienza

Ho conosciuto
un uomo seduto
sulla soglia di casa
vecchio dei suoi
ottantre anni

Mi sembrava
assai strano
che in quest'angolo
estremo del mondo
su un'Isola
lontano anni luce
dalle tecnologie
più avanzate e
sofisticate

l'Uomo dalle mani
grandi rese rugose
dagli anni e dal tempo
avesse le chiavi della
Sapienza

La stessa alla quale
io desideravo
tanto attingerci

Lui
lui ce l'aveva
Perché vi meravigliate
se rimasi fino a sera
sulla soglia di quella casa?

da "Minimilia",Pferraio 2014

domenica 16 novembre 2014

La lotta titanica della Natura offesa dall'Uomo

Uno Stato, il nostro, a rischio calamità. Prima i terremoti, ora le alluvioni. Particolarmente colpite le regioni tirreniche del Nord e Centro della Penisola, Liguria e Toscana in particolare. Territori il cui dissesto ambientale è sotto gli occhi di tutti e le riprese televisive che ci rimandano dell’ennesima calamità annunciata quasi ci appaiono fuori tempo, visto e considerato che sono identiche a quelle di recenti calamità, se non proprio simili a quelle di una settimana fa, se non pure di un mese fa e così via. A niente è valso l’allarme della Protezione civile che, sia pure qualche volta non abbia preso nel segno, ma comunque è encomiabile la circostanza che abbia allertato la collettività di una probabile perturbazione importante in arrivo. Insomma viviamo in questo perenne e continuo stato di allerta che non ci fa stare tranquilli e che oggi ci costringe a fare i conti con una classe di dirigenti e di apparati dello Stato che non hanno funzionato a dovere. Che per una serie di motivi non hanno portato a termine i loro lavori e sono stati troppo superficiali. Mirando al facile guadagno più che pensare all’incolumità delle persone. Qual è stato il risultato finale? Che la gente si è indignata. Che i cittadini hanno posto sotto assedio il Palazzo della Ragione come veniva chiamato nell’Ottocento il municipio. Che la fiducia riposta in certe persone è andata a farsi benedire.
Hanno ragione allora gli ambientalisti che si scagliano contro gli avventurieri delle Sale Consiliari dove vanno per strappare un appalto e poi eseguono i lavori come li hanno eseguiti, lasciando che gli argini non reggano a sufficienza, che i ponti anziché favorire il deflusso delle acque funzionano da tappo alla mole dell’acqua che scende dai monti portandosi dietro un’infinità di detriti e così via. Hanno ragione che alla fine la Natura si ribella alle facili costruzioni nelle valli, o in prossimità dei fossi, tanto acquazzoni non ne vengono più. Ma se poi accadono con questo clima così impazzito che ha trascinato le nostre zone temperate contraddistinte nel corso dei secoli alle stregua delle zone tropicali con piogge torrenziali e abbastanza continue, quale potrà essere il risultato finale? Non penso di sbagliare se dico che è sufficiente accendere la televisione, oppure collegarsi a internet per avere la risposta alle nostre domande.
E qui faccio un ragionamento di carattere etico. E se tutte queste sciagure altro non fossero che dei moniti, degli avvisi che la Natura intende inviare agli uomini, perché intendano che come si è proceduto finora non va più bene, che bisogna scoprire e battere altre strade che non quelle dell’arricchimento e della malavitosità fatta di compromessi, corruzioni, connivenze tra Stato e organizzazioni poco raccomandabili. Perché queste non porteranno lontano. Finché addirittura non si arriva pure alla morte. Non sarebbe questio un ragionamento azzeccato? Una logica conclusione di eventi di questa portata?
In termini poetici si direbbe che è ripresa la guerra titanica: i Titani, finora dormienti, tornano in superficie per riprendere la lotta contro Zeus e tentare di spodestarlo.
C’è tempo per riparare. La Natura è anche Madre e si sa che le mamme non sopprimono i propri figli. Semmai li redarguiscono, se è necessario gli danno uno schiaffo, ma alla fine il valore di Madre esce sempre fuori e governa la situazione.
In chiave profetica, invece, potrei dire che gli avvenimenti di oggi, sono gli stessi, fatte le opportune variazioni e adeguamenti, di quello che è successo con Sodoma e Gomorra. Che storia avrebbe potuto avere l’Uomo, se non si fosse messo in salvo e avesse imparato a distinguere che cos’è il Bene, dal Male? Penso che sia arrivato il momento di cogliere queste messaggio e si aggiusti il nostro comportamento, il nostro agire, nelle scelte di programma e di vita civile.