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domenica 28 maggio 2017

Il Comune di Rio

La giunta regionale ha approvato all'unanimità il progetto di fusione dei due Comuni del versante orientale dell'isola, Rio Elba e Rio Marina. Il passo successivo sarà quello dell'esame del provvedimento in seno alla commissione della Regione. Dopodiché il progetto approderà in seduta di consiglio per le valutazioni e le approvazioni finali. Di fatto, si sono concluse le procedure che riguardavano le sedi amministrative locali. Da ieri si sono aperte invece quelle fiorentine. L'ultimo atto dei sindaci di Rio Marina, Renzo Galli e di Rio nell'Elba, Claudio De Santi è stato la presentazione formale della proposta del progetto di legge che andrà a disciplinare la procedura di fusione dei due Comuni elbani e dovrà indire il referendum popolare. Facciamo un passo indietro. La fase elbana era stata caratterizzata da una prima delibera di indirizzo dei due consigli comunali. In seconda battuta erano state organizzate dai due sindaci nelle rispettive sedi di appartenenza (frazioni comprese) delle assemblee dei cittadini. Infine si era assistito alle deliberazioni finali che hanno deciso i principi fondamentali della fusione. Primo di tutti il nome del nuovo comune, che sarà "Rio". Qualora il referendum che sarà indetto dalla Regione nel mese di ottobre dovesse risultare favorevole all'accorpamento, la decorrenza del nuovo ente sarà dal 1°gennaio 2018. Successivamente a questa data bisognerà rivedere l'articolazione territoriale che comprenderà due municipi amministrativi: a Rio nell'Elba risiederà il consiglio comunale, mentre a Rio Marina il sindaco. Comunque tutto questo sarà contemplato e previsto nello Statuto del nuovo Comune che le due Amministrazioni hanno intenzione di far deliberare dai rispettivi Consigli Comunali dopo il referendum. Altra considerazione fondamentale: la nuova organizzazione degli Uffici. Essa sarà articolata sui due municipi con la suddivisione dei servizi e la costituzione di front-office per rispondere comunque alle richieste dei cittadini anche per quelli insediati presso l'altro Municipio. «Da adesso - rivela Claudio De Santi - inizia il percorso di redazione del testo della legge. Mi dichiaro soddisfatto dell'enorme opportunità che ci viene offerta. Spero che sia recepita dalla cittadinanza che non è politica, ma un processo finalizzato a dare una svolta ai piccoli enti come il nostro e a farli continuare ad esistere». Anche per Giovanni Muti, vicesindaco di Rio Marina la fusione è un'occasione da sfruttare fino in fondo. «Per continuare a offrire dei servizi ai nostri cittadini adeguati alle esigenze e ai bisogni di una società avanzata com'è la nostra». A livello locale da oggi la palla passa ai rispettivi comitati per il Sì e per il No. «Ai quali auguriamo - concludono infine all'unisono i due sindaci riesi - un buon lavoro e un sereno e democratico dibattito sulle rispettive ragioni».

venerdì 26 maggio 2017

Nuova carta dei sentieri dell'arcipelago toscano

Una nuova carta dei sentieri del parco nazionale arcipelago toscano. E' distribuita proprio in questo periodo. Si tratta di un progetto cartografico per la diffusione e promozione in digitale e in analogico della carta escursionistica dell’Isola d’Elba e delle altre sei isole dell’Arcipelago Toscano. Le mappe sono disponibili in due versioni. Una per l’Elba e una per l’intero Arcipelago Toscano. Sono state realizzate in polyart, una speciale carta sintetica che può essere utilizzata nelle condizioni più ardue, resistente a strappi, manipolazioni continue, acqua, olio e molte sostanze chimiche. Tutte le mappe hanno il loro equivalente digitale per smartphone e tablet (iOS, Android, Windows) attraverso l’applicazione: Avenza Maps di Avenza Systems Inc. per ognuna delle 7 isole dell’arcipelago scaricabile gratuitamente. I dati della carta geografica che serve per realizzare le carte digitali e a sostituire i file delle carte nello store saranno aggiornati annualmente. Gli utenti che avranno scaricato le carte, avranno diritto anche a tutti i successivi aggiornamenti. E’ stata prodotta anche una mini mappa turistica tascabile per l’Elba e per il Giglio in scala 1:50.000 con l’evidenza delle spiagge. Le mini mappe sono acquistabili presso distributori automatici dedicati, posizionati nella sede del Parco all’Enfola, all’Info Park a Portoferraio, nelle case del Parco di Marciana e Rio nell’Elba e nel punto informativo del Parco all’Isola del Giglio. Ha detto il presidente Giampiero Sammuri: Prodotto utilissimo e al passo coi tempi – ha sottolineato - grazie alla App è possibile scaricare le mappe di tutte le isole sul proprio cellulare e registrare la propria posizione e il percorso fatto. Si tratta di prodotti cartografici tra i più aggiornati e precisi presenti sul mercato. Il progetto cartografico è stato possibile a seguito della georeferenziazione di tutti i sentieri del Parco, una ricognizione, mai fatta prima grazie alla quale è stato possibile realizzare un prodotto completo sia cartaceo che digitale con una carta topografica di precisione che include i sentieri ufficiali del Parco su tutte le isole dell’Arcipelago Toscano”. Oltre ai sentieri ufficiali del Parco rilevati con GPS, sono indicati tutti i punti d’interesse, le aree protette a terra e a mare, le informazioni culturali e logistiche. Una carta rappresenta l’Isola d’Elba a scala 1:25.000 (fronte e retro), l’altra carta rappresenta le singole isole a scala 1:15.000. Sulla carta dell’Isola d’Elba è presente un estratto dedicato alla mountain bike (Capoliveri Bike Park) con i percorsi ufficiali corredati di scheda tecnica (lunghezza, dislivello, pendenza, difficoltà). In totale sono stati riportati 435 km di sentieri, 684 km di strade sterrate e 440 km di Strade asfaltate. Intanto, sono in corso i lavori di manutenzione della sentieristica che includono anche il posizionamento della nuova cartellonistica e la nuova segnatura dei sentieri con l’ obiettivo di ottenere una segnaletica univoca in collaborazione con il CAI regionale. Nella cartina in vendita è già riportata la nuova segnatura ed è stata allegata la legenda con la corrispondenza tra vecchie e nuova segnatura in attesa del completamento dei lavori per il prossimo settembre 2017.

venerdì 19 maggio 2017

Elba isola di poeti e narratori: Il mio primo incarico nella scuola di Luigi Cignon...

Elba isola di poeti e narratori: Il mio primo incarico nella scuola di Luigi Cignon...: Luigi Cignoni scrisse L’isola del diavolo ( Livorno, Editrice La Nuova Fortezza, 1989) dopo aver   insegnato dal 1979 al 1981 nella s...

sabato 22 aprile 2017

Lo Scoglio in edicola

E’ in edicola “Lo Scoglio”, la rivista nata nel 1983 per condividere con i lettori i risultati di ricerche storiche sull’isola d’Elba, senza trascurare alcuni temi di particolare attualità. Il numero primaverile ci accompagna in un viaggio tra passato e presente con un perno fisso: l’inderogabile necessità di tutelare il patrimonio culturale ed ambientale del nostro “microcosmo”.
Viene così riservato parecchio spazio alla Terra di Rio, alle recenti e passate barbarie che hanno depauperato le preziose testimonianze di una civiltà millenaria, ma anche alle valenze di pregio come il Museo Archeologico del Distretto Minerario ed alle buone pratiche che vedono le amministrazioni comunali della “Piaggia” e di Rio nell’Elba impegnate un percorso di cambiamento, non solo amministrativo, ma anche culturale. Gli articoli sono firmati da Valentina Caffieri, Gianfranco Vanagolli e Luigi Cignoni.
Grazie alla testimonianza di Giovanni Descalzo, un mozzo che approdò a Pomonte su un leudo genovese per caricare il vino, ecco uno spaccato della civiltà contadina degli anni venti dello scorso secolo, commentato da Beppe Tanelli e corredato con foto di paesaggi e persone di cent’anni fa.
Giancarlo Molinari rivela i sorprendenti retroscena di un naufragio avvenuto a Portoferraio nel gennaio del 1815, Silvestre Ferruzzi indaga sulle origini della Fortezza di Marciana, Umberto Gentini cura la cronaca della visita di Vittorio Emanuele III, venuto all’Elba per assistere alle “Grandi Manovre Combinate” del 1908.
Si tracciano poi i profili di personaggi che appartengono al nostro passato recente e si ricorda il dott. Giuseppe Bandi, il medico dei poveri, lo scrittore Felice Chilanti nei suoi soggiorni all’Elba, ma anche un popolano geniale come Gaetano Donati.
Altri articoli parlano di architettura liberty (scritto da Marisa Sardi), della visita al versante minerario di Pietro Leopoldo nel 1769 (di Giorgio Giusti), mentre Ilaria Monti ripercorre le tappe della coltivazione degli ulivi all’isola di Pianosa sulla scorta di documenti scovati nell’archivio storico di Firenze.
Lo Scoglio” fresco di stampa presenta inoltre una ricchissima documentazione fotografica con immagini mai pubblicate, fortemente evocative degli avvenimenti narrati nei diversi redazionali.






mercoledì 29 marzo 2017

Lo scrigno delle risorse del sottosuolo nell'arcipelago

Non finisce di stupirci l'arcipelago toscano. Non solo per le sue eccellenze di carattere ambientale e naturalistico note un po' a tutti. Ma anche per le preziose risorse che esso custodisce da millenni nel suo sottosuolo. Parte già ampiamente sfruttate. Parte ancora no. Ne sono prova i giacimenti minerari dell'Elba. Oggi l'ultimo episodio di cronaca. Protagonista il triangolo di mare compreso tra l’Elba, Pianosa e lo Scoglio dell’Africhella. E' stato documentato che dal fondale marino emerge l’energia con una forza misteriosa. Si tratta di miscele di gas che giungono sulla superficie del mare, modificando l’habitat sottomarino. Sono segni tangibili di un’attività geologica sottomarina. Dalle analisi che sono state condotte recentemente, dopo che un team di pescatori di Campo nell'Elba avevano ripreso con il telefonino una colonna di acqua, fango, gas e detriti uscire con forza dal mare e la Capitaneria di porto, informata dell'accaduto, aveva emesso un’ordinanza con cui si vietava l’accesso alle imbarcazioni nel raggio di 500 metri dal punto in cui era stato segnalato il fenomeno fangoso, tutto sarebbe riconducibile all’energia sprigionata da alcune sacche di metano nascoste nel sottosuolo a nord dell'Africhella. Il mare che ribolle in quel tratto di mare non sarebbe causato da altro che dal gas naturale. Il quale, molto probabilmente, è spinto in superficie dell’acqua dall’attività di un piccolo vulcano di fango. A queste conclusioni sono giunti gli esperti dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), in seguito all’analisi dei dati raccolti nello spicchio di mare tra Pianosa, Montecristo e l’isola d’Elba. Ne ha fornito ampia documentazione “Il Tirreno” dell'Elba, il quale così aggiunge: “I prelievi chimico-fisici dell’acqua di fronte all’Africhella hanno dato degli indizi importanti agli studiosi, in grado finalmente di decriptare il mistero venuto fuori in modo sorprendente giovedì scorso, quando una colonna di acqua, gas, fango e detriti, altra dieci metri, emerse sulla superficie dell’acqua, lasciando sbigottiti alcuni pescatori di Campo nell’Elba”. Viene anche riportata, in altro articolo del giornale locale, la dichiarazione di Gilberto Saccorotti, direttore dell’Ingv toscano che dichiara al giornalista che l'ha intervistato: «Nel mare dell’Africhella è stato rilevato un grande arricchimento in metano e il fondale un po’ rimaneggiato. Ciò lascia presupporre che vi sia stata un’emissione di una miscela di gas, a prevalenza metano, resa violenta dall’ostruzione operata dai sedimenti. Ciò è confermato dal rilevamento in quel tratto di sostenute emissioni di bollicine sostenute dal fondale». Il metano, dunque, o meglio l’energia sotterranea del metano, dunque, sarebbe la causa alla base dell’evento. Del resto, le analisi chimico-fisiche dell’acqua confermano gli indizi che in questi giorni sono stati rimessi insieme, come tessere di un mosaico. Del resto, la presenza di metano nel mare tra l’isola d’Elba e la Corsica fu rilevata già nel 1968, con lo studio pubblicato da due geologi dell’Istituto di geologia di Genova. Quindi, tra gli anni Settanta e Ottanta, a pochi chilometri dall’Africhella, l' Agip ha aperto i due pozzi Martina 1 e Mimosa 1, trovando in entrambi casi il gas. Ma non fu avviato un programma di sfruttamento perché il deposito non aveva una quantità tale da avviare un piano industriale in tal senso. Allora, ecco, svelato il mistero del “geyser di fango”. Le sacche di metano si gonfiano nella pancia del sottosuolo, senza trovare sfogo all’esterno dato che sono chiuse dai sedimenti di argilla e fango. Il tappo impedisce al gas di fuoruscire. Carica il fondale di un’energia che non è in grado di esprimersi. E solo quando il gas ha incamerato la forza necessaria, ecco che il tappo si rompe. Il vulcano di fango che fino a pochi istanti prima sembrava addormentato a poche decine di metri di profondità, esplode la potenza repressa fino ad allora, portandosi dietro fango e detriti. Fino alla superficie dell’acqua. Anzi oltre, visto che i pescatori di Campo nell’Elba dicono di aver visto alzarsi dal mare dell’Africhella una colonna alta dieci metri. E poi, infine, c'è il fenomeno d'acqua calda che fuoriesce da pozzo di Cavo, nel Comune di Rio Marina all'Isola d'Elba. Sono tutte espressioni di quanto la natura sia stata generosa con l'arcipelago toscano. Non dovrebbe essere lontano il tempo di pensare a sfruttare quest'energia che ci viene regalata dal sottosuolo tirrenico.