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domenica 19 settembre 2021

Concerto di musica classica in Duomo


Concerto di musica classica, con artisti di primissimo piano. L’evento è promosso dalla parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria del capoluogo elbano. Sarà anche l’occasione per un gesto di solidarietà rivolto al recupero di una delle più sacre chiese portoferraiesi ed elbane. Stiamo parlando della Cappella votiva della Chiesa del SS. Sacramento, dedicata ai caduti della Grande Guerra, opera (1934) di Severino Crotti e decorata con affreschi di Giuseppe Mazzei, i cui lavori di recupero architettonico sono iniziati alcuni anni fa, ma mai portati definitivamente a termine per mancanza di fondi. Intanto ci si prova stasera a effettuare una colletta, che confluirà nelle casse dell’arciconfraternita destinata a costituire il prezioso tesoretto che servirà a finanziare questo impegnativo intervento restaurativo. “Sarà effettuata durante il concerto – si affrettano a sottolineare gli stessi organizzatori - una raccolta del tutto volontaria di fondi a favore della Cappella così cara alla comunità insulare”. Dal profilo storico delle vicende della chiesa attraverso i secoli è evidente l’importanza che la Cappella votiva ha rivestito e tutt’ora riveste per la storia di tutta l’Elba. Si è reso improrogabile, allo stato attuale delle cose, il suo restauro strutturale. Da anni essa è stata transennata perché inagibile. D’altro canto, l’arciconfraternita del Ss. Sacramento non dispone di risorse finanziarie per sobbarcarsi un onere così oneroso per autorizzare un impianto recupero architettonico di questa levatura. Il quale, una volta portato a termine, permetterebbe di restituire alla chiesa-museo le meritate finalità di custodire e di far fruire a fedeli e visitatori oltre 500 anni di storia di Portoferraio e di tutta l’Elba. Nel corso degli anni sono molte le iniziative promosse per favorire il pacchetto restaurativo. Nel 2018, per esempio, si mossero Italia Nostra Arcipelago Toscano, con il patrocinio del Comune, della Proloco, della Cosimo de’ Medici, con la collaborazione della “Fonte Napoleone” per una mostra di tavolette votive conservate nella chiesa e restaurate dalla scuola d’arte Saci. Addirittura gli ‘Amici dell’Enfola’ organizzarono manifestazioni estive con lo scopo di raccogliere denaro. Ma torniamo all’esibizione musicale di questa sera. L’anima principale della manifestazione sarà la bravissima soprano Natalia Sayko, maestra del coro parrocchiale, accompagnata da altrettanto bravi strumentisti quale Matilde Galli all’organo, Vincenzo Vullo all’oboe e Oleksandr Sayko al violino.  Tutti artisti di notevole levatura musicale, c’è anche Oleksandr (Sascha), che è il figlio di Natalia ed è un ragazzo di 14 anni dotato di grandi potenzialità: sta infatti studiando e partecipando a concorsi - per ora a livello nazionale - e a maggio scorso ha vinto il primo Premio Assoluto del decimo concorso internazionale musicale “Città di Scandicci”, organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e dalla Regione Toscana e ad altri sta partecipando con eccellenti risultati. L'accesso al Duomo sarà consentito solo alle persone munite di Green pass.

 

domenica 12 settembre 2021

Comune: stop al dissalatore di Mola


“Molti scambiano i lavori che sono iniziati per realizzare una villa privata in pratica più o meno nella medesima zona in cui si sarebbe dovuto costruire il dissalatore di Mola, come l’inizio di questa mega struttura pubblica. Ci chiamano per avere chiarimenti. Delucidazioni. Non è niente di tutto questo. Si tratta semplicemente di un edificio privato che va proprio a insistere nelle vicinanze di dove sarebbe previsto l'impianto industriale”. Italo Sapere, presidente del comitato per la difesa di Lido e del golfo Stella, chiarisce i termini della questione; soprattutto adesso che il Comune di Capoliveri, ha espresso parere negativo sulla realizzazione dell’impianto per dissalare l’acqua del mare, ripetendo la sua posizione durante l’ultima conferenza dei servizi che era stata indetta dall’Autorità Idrica Toscana. Hanno partecipalo ai lavori della seduta i rappresentanti di Asa, dell’Ait, della Regione Toscana, della Capitaneria di Porto di Portoferraio e del Comune di Capoliveri. Gli amministratori di questo comune, nel cui territorio andrebbe a insistere l’impianto di dissalazione, hanno depositato il parere negativo espresso dalla Commissione comunale nell’agosto scorso. A cui hanno aggiunto il parere negativo di carattere paesaggistico del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Capoliveri e quello relativo alla variante delle opere marittime per la realizzazione del primo lotto dell’impianto di dissalazione. “Allo stato attuale delle cose non c’è niente di concreto – afferma sempre Sapere – Siamo sempre sul piano delle ipotesi progettuali e burocratiche. Solo idee e basta. Se si esclude l’unica realizzazione a Mola che ha visto interramento di una tubazione la cui finalità sfugge a tutti. Alcuni dicono che si tratta di un probabile collegamento con la dorsale idrica; altri invece azzardano che si tratti del collettore che scaricherebbe in mare la salamoia prodotta dal dissalatore. Staremo a vedere”. Il sindaco di Capoliveri, Walter Montagna puntualizza: “Per la prima volta il Comune ha depositato atti inconfutabili circa la sua posizione, ovvero la sua netta opposizione a che possa realizzarsi questo intervento sul proprio territorio e ciò per ragioni tecniche, procedurali e di evidente impatto ambientale. La nostra è una decisione ferma sulla fattibilità delle opere”. “Il verbale riassuntivo della conferenza – continua Montagna - mette in evidenza tutte le criticità da noi sollevate circa la non fattibilità del dissalatore nel luogo e con le modalità che Ait, Asa spa e Regione Toscana intendono, invece, realizzare. Siamo convinti della bontà delle nostre posizioni e non intendiamo discostarci dalle medesime, che difenderemo in ogni sede per tutelare il nostro territorio e la nostra gente”. “Noi del comitato – prosegue Sapere – le osservazioni che oggi ha fatto proprie l’amministrazione comunale di Capoliveri le abbiamo formulate da anni. È chiaro, a questo punto, che la cosa non può che farci piacere. Ora ci sentiamo più fiduciosi nel buon esito finale della questione dissalatore a Mola. Speriamo – conclude il presidente del comitato cittadino – che tutto vada nella direzione che noi desideriamo”.

sabato 11 settembre 2021

Il trionfo di Giuseppe Catozzella al premio Brignetti

La 49esima edizione del premio internazionale “Isola d’Elba, Raffaello Brignetti” ha consacrato come vincitore Giuseppe Catozzella con il romanzo storico “Italiana” (Mondadori). A proclamarlo ci ha pensato il presidente della giuria letteraria del premio, Alberto Brandani, prima nel corso della conferenza-stampa organizzata alle 12,45 di ieri dal comitato promotore presso l’hotel Airone di San Giovanni, e poi presentato ufficialmente al pubblico elbano nell’arena della Villa romana della Linguella, sempre ieri sera a partire dalle 21,30 durante la cerimonia ufficiale di premiazione. A fare gli onori di casa il conduttore di Rai1, Marco Frittella, affiancato dalla showgirl Valeria Altobelli, finalista della trasmissione ‘Tale e quale show’, senza contare al parterre de rois davvero eccezionale. Erano presenti infatti personaggi di spicco quali il prefetto Francesco Paolo Tronca e il direttore de ‘Il Giornale’ Augusto Minzolini. “Italiana di Giuseppe Catozzella – ha detto Alberto Brandani - è un romanzo storico di notevole impianto e spessore. La nascita (cruenta) di una nazione, una guerra civile. Forte compatto e costruito su salde partizioni è un romanzo di intensa presa sul lettore, per l'autenticità dei personaggi e la durezza della vita che vi è rappresentata, sempre al centro della narrazione". Catozella è stato l’autore che ha racimolato il maggior numero di consensi fra i giudici letterari e i quasi cinquanta giudici popolari a cui erano stati proposti le tre opere finaliste. Oltre a “Italiana” erano stati selezionati “Il gioco delle ultime volte”, (Einaudi) di Margherita Oggero e “Quel maledetto Vronskij”, (Rizzoli) di Claudio Piersanti. Tre opere, come si può notare, pubblicate da altrettanto importanti case editrici. L’ultimo libro iscritto nell’albo d’oro del premio edito da Mondadori risale al 2014, con “Ci rivediamo lassù” di Pierre Lemaitre, in cui si leggono gli affanni del primo dopoguerra, le illusioni dell'armistizio, l'ipocrisia dello Stato che glorifica i suoi morti ma si dimentica dei vivi, l'abominio innalzato a virtù. Anche “Italiana” è un romanzo storico che racconta la nascita di una nazione, senza essere edulcorata da immagini e tradizioni romantiche, ma descritte e presentate in modo realistico. Per Marino Biondi, giurato letterario, si è trattato di una vera guerra civile. “La prima consumata nell’atto di costituzione di uno Stato unitario, l’Italia appunto – ha detto il docente universitario alla facoltà di Lettere di Firenze – La seconda invece gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Il libro vincitore del premio Brignetti è costruito in base a documenti storici, secondo la ricetta manzoniana che stabilisce le regole per costruire un romanzo storico. Dopo la lettura del libro siamo nelle condizioni di respingere o rivedere i racconti da bella favola del nostri risorgimento. Le pagine si rivelano sconvolgenti che racconto di un esercito di oltre 140mila soldati al comando di generali corrotti e senza scrupoli. La stessa figura di Garibaldi ne viene ridimensionata per non essersi reso conto delle varie ingiustizie sociali che si stavano perpetrando e per non aver mantenute le promesse fatte”. Ernesto Ferrere, anch’egli giudice letterario, ha sottolineato il coraggio dimostrato da Catozzella nel misurarsi su un tema davvero scomodo che dovrà comunque essere ridimensionato e corretto nell’immaginario collettivo degli Italiani. “Nei primi anni del risorgimento e poi negli anni successivi – ha detto il critico – è successo la stessa cosa quando caduto il fascismo la stragrande maggioranza che prima lo era o quanto meno era iscritto al partito, improvvisamente non si riconosce più e passa dall’altra parte.” Giuseppe Catozzella, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2014, ha detto: “Sono molto felice del premio che mi è stato assegnato dalla giuria letteraria e da quella popolare. È un onore per me iscrivere il mio nome nell’albo d’oro del Brignetti, fra quelli storici nazionali più importanti che annovera autori di primissimo ordine”. Un ennesimo riconoscimento che si aggiunge alla lunga lista di riconoscimenti (oltre 23) che gli sono stati assegnati dal 2014 in poi.


martedì 3 agosto 2021

POnticello, nel 1921 iniziarono i lavori di copertura

 


Cent’anni fa si mise mano all’impresa d’interrare il canale del Ponticello che, tra alti e bassi, si concluse non prima di un quinquennio, senza varie difficoltà di reperire mano d'opera e mezzi finanziari. Cadeva un mito, quello di un’isola, la Città fortificata di Portoferraio, nell’Isola. Dal 1925 in poi una lingua di terra di più di quattrocento metri unirà la Città di Cosimo de’ Medici al resto insulare. Veniva meno anche un emblema costituito dalla porta a terra e dallo stesso ponticello. Resta solo il nome, giunto fino a noi. Non c’è traccia di altro retaggio di com’era il rione. Ma non è tutto oro ciò che luccica: il canale spesso s’interrava, trasformandosi in acqua stagnante, divenendo un collettore malsano e maleodorante, comunque ricettacolo d’insetti e di altri animali parassiti. «Era appena finita la guerra – scrisse il direttore del Corriere Elbano Alfonso Preziosi, appassionato e profondo conoscitore di storia elbana - quando si mise mano al cantiere che avrebbe modificato la morfologia della vecchia città. Venne così riempito il canale che congiungeva le acque del golfo con quelle della spiaggia delle Ghiaie. E insieme a questo venne anche abbattuto il ponticello la cui esistenza viene ricordata soltanto nella toponomastica. Allora c'era bisogno di creare occasioni di lavoro per tutti coloro che venivano dal fronte e che avevano necessità di sentirsi occupati in qual cosa che potesse offrir loro occasioni di guadagno». Ci restituisce meglio il clima d’allora in cui maturò il progetto d’interramento del canale, lo storico Andrea Galassi. Tutto va ricondotto a quando il fossato fu comprato per 700 lire. Dobbiamo rifarci al ‘biennio rosso’ contraddistinto da agitazioni del mondo proletario. “Da mesi – scrive Galassi - si susseguirono voci di chiusura degli altiforni. In realtà non c'era niente di serio, ma era solo un ricatto dei padroni delle ferriere per strappare concessioni dal governo e migliori trattamenti dagli istituti di credito. Che tuttavia stava esacerbando gli animi della società elbana”. Il 27 giugno 1920 fu proclamato lo sciopero generale. Gli animi erano molto accesi. “Circa cinquecento operai entrarono compatti in piazza Cavour cantando inni proletari – lasciò scritto ancora Preziosi - In rinforzo ai carabinieri e alle guardie di P.S. intervennero i bersaglieri di stanza a Portoferraio e i marinai della corazzata Andrea Doria ancorata nel golfo”. Sempre nel 1920 furono occupati gli altiforni per un mese, tra settembre e l'ottobre. La città era amministrata dal commissariamento prefettizio, Luigi Medici. Per allontanare lo spettro della disoccupazione, avviò un programma di lavori pubblici, per dare impiego agli operai licenziati dallo stabilimento. Tra questi l'interramento del fossato del Ponticello. “Ancora oggi – ricorda Giuseppe Battaglini, delegato comunale ai siti museali – sopravvive il detto secondo cui un Medici costruì la città e un altro Medici invece l’ha abbattuta”. Si allude a Cosimo I de’ Medici che nella prima metà del Cinquecento realizzò la ‘sua’ Città Perfetta, la proiezione di quella che doveva essere per lui la Città Ideale, forte, imprendibile, sicura, garantita dalle scorribande dei nemici. Fino all'ottobre 1921 i lavori andarono a singhiozzo. “Finalmente – scrive Galassi - fu organizzato un numero sufficiente di operai per portare a compimento l'opera. Che comunque non fu immediata. Infatti solo nel luglio 1923 fu possibile inaugurare il parterre Mario Foresi, nel parco delle Ghiaie. L'atto finale fu nel 1925, quando fu demolito l'ultimo simbolo del Ponticello: la porta che per decenni aveva marcato il confine della città di Cosimo. Il pittoresco accesso, oggi vivo solo in vecchie foto – conclude Andrea Galassi - era ornato da fregi architettonici e sormontato dal coronato stemma dei Medici”.

mercoledì 21 luglio 2021

E' morto l'ex sindaco di Marciana Marina, Giovanni Martini


 Il paese (e non solo) è piombato, ieri mattina, nel più profondo dolore. “Come quando in una famiglia viene meno una figura fondamentale, lasciando un enorme vuoto. Questa è la sensazione che ogni marinese ha provato alla notizia dell’improvvisa scomparsa di Giovanni Martini”. Così Gabriella Allori, sindaca di Marciana Marina, che ricopre lo stesso incarico che fu di Giovanni Martini per due mandati consecutivi, esattamente dal 1997 al 2007. Allori l’ha fortemente voluto in giunta, affidandogli la delega all’Urbanistica e ai Lavori pubblici. Martini era nato a Marciana Marina il 15 gennaio 1944, coniugato con due figli. Si era laureato a Pisa in Medicina, con specializzazione in Otorinolaringoiatria. Per molti anni ha esercitato la professione ad Alessandria. Poi non ha resistito al richiamo della ‘sua Isola’, trasferendosi definitivamente a Marciana Marina, per occupare la poltrona di primo cittadino. Durante il suo mandato c’è stato il varo del Piano Strutturale e del Regolamento urbanistico. Lo si deve a lui la realizzazione della rete canalizzata del gas e della rete di illuminazione ecologica a basso consumo energetico. Porta la sua firma l’area Peep di San Giovanni. E non ultimo ha attivato importanti politiche sociali a sostegno delle fasce più deboli, a partire dall’assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti. Ma il suo cavallo di battaglia è stato il progetto di sviluppo del porto di Marciana Marina. Quando fu presentato in consiglio comunale e alla comunità sollevò non poche critiche. “La sua maggiore qualità dimostrata in questo particolare frangente – rivela Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – è stata quella di saper ascoltare anche le altre campane. Non si formalizzava per partito preso e quando capì che dall’assemblea che lui stesso aveva organizzato si alzavano più numerose le osservazioni e le critiche che i giudizi positivi, ritirò il progetto e non se ne fece più nulla”. La fortuna e la gestione del porto sono state le molle che l’hanno indotto, lui ormai in pensione, a scendere nuovamente nell’agone politico con l’attuale amministrazione, facendosi garante di una gestione partecipata del porto della Marina. “Ogni mattina puntuale – lo ricorda Allori - arrivava in Comune e nonostante le problematiche che quotidianamente dovevamo affrontare, riusciva spesso con le sue batture ad alleggerire il clima a volte un po’ pesante. Lo ringraziamo per tutto quello che è riuscito a trasmetterci in questi anni, in termini di correttezza e lealtà, soprattutto dimostrando un senso civico e un attaccamento al paese, che hanno prevalso rispetto ai suoi problemi di salute”. Vincenzo Tagliaferro, consigliere con delega alla Sanità, ne elogia le doti morali e professionali, sempre pronto ad aiutare le persone più bisognose. Umberto Mazzantini lo rammenta durante il suo mandato come rappresentante della Comunità del parco: “Ha sempre mostrato moderazione e lungimiranza e, pur militando politicamente dalla parte di chi ne aveva avversato l'istituzione, ha dato un contributo al consolidamento del parco”. I consiglieri di minoranza Andrea Ciumei, Guido Citti e Francesco Lupi riconoscono in lui la guida sicura della comunità. I funerali si svolgeranno questa mattina alle 10,30 nella chiesa parrocchiale e giovedì la salma sarà trasferita a Grosseto dall’impresa Fuligni per la cremazione.

domenica 23 maggio 2021

Procchio si muove sulle tracce di Napoleone


 Il programma delle manifestazioni napoleoniche per l’estate 2021 sarà presentato negli spazi esterni del bar ‘Il Postale’, martedì 1 giugno alle 18 dall’associazione culturale ‘Procchio Napoleonica’ con il patrocinio del comune di Marciana. Si tratta di 14 eventi il cui culmine è rappresentato dalla settimana napoleonica di fine agosto dove, in sette serate, saranno accontentati tutti i gusti in tema di rievocazioni napoleoniche. Il cartellone si aprirà con la caccia al tesoro in tema napoleonico per il territorio di Marciana, domenica 20 giugno (premiazione alle 21,45); ultima, ma non per importanza, sarà il fortunato gioco enigmistico proposto da Letizia Balestrini denominato “rebus in vetrina”, collocato per sabato 18 settembre, che tanto successo ha ottenuto nell’edizione 2020. Ma vediamo il programma nello specifico. Si parte con la presentazione dei libri in piazzetta dei Delfini a Marciana. alle 21,45. Inizia Isabella Zelfino il 2 luglio; cui seguiranno Gemma Messori (11 luglio) e Silvestre Ferruzzi (30 luglio). Il 16 luglio al parco di Procchio piece teatrale dei Tappezzieri. Si passa alla “Settimana Napoleonica”. Tiziana Criscuoli alle 21,15 del 22 agosto presenta al parco di Procchio canti, musica e balletti per Napoleone. Cena gastronomica gestita dalla Proloco di Procchio lunedì 23 agosto. Replica della piece teatrale dei Tappezzieri a Procchio il 24 agosto. Videoconferenza a Procchio, alle 21,15) dello storico Alessandro Barbero (via You Tube) con la partecipazione di Isabella Zolfino Isabella. Il 26 agosto Icilio Disperati a Procchio parlerà (sempre alle 21,15) delle miniere al tempo dell’Imperatore. Venerdì 27 agosto a Procchio corteo storico per le vie del paese con partenza dalla spiaggia e arrivo al centro paese per terminare cui seguirà un concerto (nel rispetto del prossimo Dpcm). La settimana si concluderà con la cena di gala al parco attrezzato il 28 agosto. Al termine proiezione del cortometraggio “Venere vincitrice” alle 20. Infine due proposte per settembre. Il 10 in piazzetta dei Delfini a Marciana torneo di scacchi con giocatori in costume alle 21. Il 18 settembre, rebus in vetrina (inizio del gioco il 15 settembre) per il centro di Procchio con premiazione serale. Presenteranno alle 21 Letizia Balestrini e Angela Giretti.