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martedì 10 aprile 2012

Giochi atroci da bambino


Paperamessa
dimmi la messa
altrimenti ti stacco
un'ala

Era la filastrocca
che i più grandi
avevano insegnato ai piccoli
E l'insetto
che nulla sapeva
del rischio cui sarebbe andato
incontro
si passava le due zampette davanti
sulle testa
per poi unirle
come se dicesse
parole
e chinando la testa
diverse volte
come fa il prete sull'altare

Mi fece impressione
la crudeltà del mio caro
amico
quando le strappò le ali
e la lasciò sullo stelo d'erba.

Cosa mai può fare
un insetto
abituato a volare
a restare sempre
nello stesso luogo
anche quando tutto
ciò che c'era da mangiare
era finito?

lunedì 2 aprile 2012

I muri della case del mio paese


Sono screpolati

i muri delle case

del mio paese.

Imbrattati di calce

spenta mischiata

a perle di minerale

che al sole d'agosto

brillano

come tanti diamanti

sul collo di una sposa.

Eppure

mi sembrava

un mondo incantato,

quello,

meglio della reggia

di Traiano

nel suo romitaggio

sull'Isola del Tirreno.

Effetto, forse,

della mia età dell'oro

oppure

ricordi piacevoli

della mia gioventù?

da "La Terza Stella a Ovest di Cassiopea", Pferraio 2012

sabato 17 marzo 2012


Due assi
recuperate dalla cantina
Due funi usate
per trascinare gli animali
al pascolo
che terminavano
con catene
provenienti
dalle miniere:
era l’altalena
che aveva costruito
per me
mio padre
in campagna
fissata
alla lungherina
della veranda.

Con quella volavo
in alto
lanciato sopra
il crepaccio
che avevo sotto gli occhi
e poi riapprodavo
sano e salvo
in piazzetta.

Era il mio passatempo
preferito
nei giorni d'estate.
Mi piaceva sentire
il vuoto allo stomaco
Provare scosse
elettriche
lungo la schiena
e poi la calma assoluta
di quando rimettevo
piede in terra.

Non c’era ippogrifo
migliore che facesse
librare in cielo
la mia fantasia.

da "Minimilia", Pferraio, 2012

Il bambino che non ha accettato la morte del padre

Tornerà da me
mio padre
un giorno o l'altro
lo sento

Lo aspetto
tutte le sere
al tramonto
quando rientrano
le barche
dalla pesca:

il suo bichiere
il suo cucchiaio
la sua scodella
sulla tavola
apparecchiata,
tutto come
allora

La cena però
si raffredda
ed anche oggi
mangerò
da solo

Non entrare
nella mia stanza
Non parlarmi
di Dio
Non farmi conoscere
il cielo,
così azzurro
così profondo
e così vero.
_________
da "Il diario di bordo", 2002

lunedì 12 marzo 2012

In ricordo di mia nonna


Il vento ricordi
quel giorno di marzo
gelido
persistente
tagliente?
Entrava da sotto gli usci
chiusi
attraverso le fessure
delle finestre
frugava nelle stanze
aperte

Morì quella mattina
mia nonna
Il vento
- dissero i miei -
se l'è portata via
il vento

Mi piace
oggi
immaginarla in cielo
tra le nuvole azzurre
di quest'incipiente primavera.

sabato 10 marzo 2012

Vento di marzo


Il vento ricordi
quel giorno di marzo
gelido
persistente
tagliente?
Entrava da sotto gli usci
chiusi
attraverso le fessure
delle finestre
frugava nelle stanze
aperte

Morì quella mattina
mia nonna
Il vento
- dissero i miei -
se l'è portata via
il vento

Mi piace
oggi
immaginarla in cielo
tra le nuvole azzurre
di quest'incipiente primavera.

Il vecchio pescatore

E sull'ora

del tramonto

ritornò il pescatore

a riva

Che pesci

sono finiti

nella la tua rete?

Ho visto un delfino

che mi ha accompagnato

fino a terra,

rispose

il vecchio

Sì, ma che cena

ti prepari

stasera?

Ho ascoltato

il respiro

del mare

che s'infrangeva

sulla chiglia

della barca,

continuò

senza rispondere

alla mia domanda

Ho cantato

ritmando con i remi

antiche filastrocche

di pirati

Che bisogno

ho di mangiare

se sono già

sazio?

E tirava in secco

la barca soddisfatto

della sua giornata

pensando già in cuor suo

alla prossima

e ultima sortita

in mare.

da "Minimilia", Pferraio, febbraio 2012