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sabato 16 gennaio 2021

E' morto Giancarlo Pacini, fu tra i primi albergatori elbani

 È morto,


nella sua casa di piazza Cavour, Giancarlo Pacini (93 anni), confortato dai figli Filippo e Cecilia, insieme con altri più stretti familiari. Geometra e poi fra i primi albergatori è stato fra i fondatori della medesima associazione, quando il turismo sulla maggiore isola della Toscana era agli albori. Figura anche fra i costituenti dell’associazione Geometri Elbani. Si fondò nel 1978 con lo scopo di sopperire alla distanza oggettiva che c’è tra l’Isola d’Elba e la sede del Collegio provinciale dei Geometri avente sede a Livorno. Lo spirito, che da allora non è cambiato, era quello di tenere uniti i tecnici elbani in uno stabile gruppo di categoria, creando un momento di aggregazione che aiutasse a mettere insieme problemi e soluzioni comuni a tutti e, soprattutto, dando origine a una “grande famiglia” capace di collaborazione collettiva e aiuto reciproco. Ma è soprattutto nel settore del turismo che Pacini si è particolarmente distinto, avendo intuito, appena usciti dalla seconda guerra mondiale, le potenzialità da sviluppare all’Elba in merito all’industria vacanziera, dopo che l’esperienza siderurgica si era così drammaticamente conclusa e seguita anche dall’industria cementiera. “Dobbiamo tanto a Giancarlo Pacini – ha detto il presidente degli albergatori elbano Massimo De Ferrari – Fu lui, insieme con mio padre a fondare il sodalizio. Quando diresse lui la nostra associazione stavamo attraversando un momento molto delicato per problemi interni ed esterni. Lui ha avuto il grande merito di tenere unita l’associazione e portarla ai traguardi che oggi si possono ammirare”. Tutte le cariche all’interno dell’0rganizzazione di Calata Italia, Giancarlo Pacini le ha ricoperte, partendo da presidente degli albergatori per due lustri, poi da presidente del consorzio albergatori e quindi del consorzio garanzia Fidi. Ma è stato anche presidente nazionale dei Probiviri. Dal 2015, in coincidenza con una salute malferma, aveva declinato ogni incarico. I funerali – come annunciano i figli Filippo e Cecilia, presidente di Italia nostra arcipelago toscano – si svolgeranno stamani in forma strettamente familiare in rispetto alle norme anticovid19.

lunedì 14 dicembre 2020

Terna Rete Italia raddoppia i cavi elettrici sottomarini con l'Elba


 I termini, per presentare le osservazioni alla realizzazione del raddoppio del collegamento elettrico tramite cavo sottomarino tra continente e isola d’Elba di Terna Rete Italia spa, sono scaduti. Un passo in avanti, perché si dia inizio ai lavori dell’elettrodotto e migliorare di conseguenza il rifornimento dell’energia elettrica con la maggiore isola della Toscana. Non è esclusa l’ipotesi che si possa arrivare all’attribuzione dell’appalto fin dalle prime settimane del 2021, dopo che sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea è stato pubblicato, i primi di dicembre, l’avviso di gara. I cui termini di presentazione delle offerte è fissato al 7 gennaio 2021. Tutto si sta svolgendo nel pieno rispetto del cronoprogramma. Si sta parlando della messa in opera del collegamento in cavo sottomarino e terrestre di 132 chilovolt Hvac "Elba-Continente", secondo quanto prevede il Piano di Sviluppo connesso a un programma europeo che prende in considerazione il raddoppio delle linee elettriche di collegamento con l’isola d’Elba. Costo totale stimato dell'appalto (Iva esclusa) è pari a settantasette milioni e 52.621,05 euro, finanziato con fondi dell'Unione europea. A monte dell’intera operazione c’era stata l’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico, insieme con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Naturalmente con il benestare della Regione Toscana. Da quale esigenza nasce il piano dell’opera? “Per garantire – si legge nella redazione tecnica inviata ai Ministeri - l’esercizio in sicurezza sia dell’isola d’Elba, sia dell’area di Piombino”. Il carico dell’Elba (prossimo ai 40 Mw nei mesi estivi) non è sempre alimentato in condizioni di piena affidabilità in quanto, in caso di indisponibilità dell’unico collegamento a 132 kv “Piombino, Tolla Alta, Cala Telegrafo, San Giuseppe”, gli esistenti cavi in Mt di collegamento con il continente e la centrale Turbogas di Portoferraio non riescono a far fronte all’intera potenza necessaria nelle condizioni di punta. Un esempio è stato di recente un blackout registrato in una delle estati scorse quando mezza Elba, d’estate, rimase per un guasto tecnico senza energia elettrica. “Da qui la necessità – si legge sempre nella relazione - di realizzare un secondo collegamento a 132 kv ‘Isola d’Elba–Continente’, anch’esso in gran parte in cavo sottomarino tripolare, che connetterà la stazione elettrica 132 kv “Colmata” con l’impianto di Portoferraio”. A titolo di cronaca l'elettrodotto che unisce le cabine primarie di Portoferraio sull’Elba e di “Colmata” sul continente, completamente in cavo, ha una lunghezza complessiva di circa 34,6 chilometri, di cui 3,3 chilometri in cavo interrato e 31,3 in cavo sottomarino. L'elettrodotto interrato che unisce le cabine primarie del Volterraio con quelle di Portoferraio, ricadente quasi completamente su strade comunali, “Per quanto attiene il tratto terrestre elbano – conclude la relazione - è lungo complessivamente circa 3,3 chilometri. Sono rispettate le distanze di sicurezza ai sensi delle norme vigenti”.

sabato 28 novembre 2020

Portoferraio, una sinergia fra Comune di Rio, parco nazionale e parco minerario


 Una sinergia fra enti e istituzioni locali per tutelare e promuovere il patrimonio geologico e geominerario della maggiore isola della Toscana. La prossima sfida, post Covid19, degli anni Venti del Duemila si giocherà, dunque, sul terreno del geoturismo. Almeno sul versante orientale dell’Elba. Non è escluso che l’iniziativa si estenda anche ad altri Comuni, come Capoliveri. È sotto questa aspetto che va inquadrato il patto sottoscritto da Marco Corsini (Comune di Rio), Giampiero Sammuri (parco nazionale dell’arcipelago toscano) e Icilio Disperati (parco minerario) per tutelare il patrimonio geologico e geominerario e promuovere il geoturismo. Il primo passo è stato compiuto, grazie all’approvazione dell’accordo da parte del Consiglio dell'ente parco nell’ultima sezione dei lavori. “Si tratta di un'intesa – si legge nella nota diramata dal parco - che promuove attività coordinate in diversi campi di azione: dalla manutenzione e riqualificazione della rete sentieristica in termini di fruizione integrata con le diverse eccellenze presenti nel territorio riese all'allestimento e promozione di percorsi tematici finalizzati a promuovere il geoturismo e la fruizione del patrimonio geologico e geominerario nel comprensorio riese”. La collaborazione si allargherà anche a proposte di attività didattiche e divulgative presso il museo civico archeologico di Rio nell'Elba, all'implementazione degli allestimenti e delle attività divulgative offerte presso il museo minerario di Rio Marina, ma anche a nuove attività di fruizione dei siti di interesse geologico e geominerario all'interno del parco minerario a Rio Marina. L'obiettivo comune è quello di promuovere forme innovative di geoturismo che vadano a integrare la fruizione sostenibile e durevole del patrimonio naturalistico, geologico e geominerario con le diverse valenze storico-culturali presente nel territorio di Rio. Tali azioni verranno svolte anche attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle testimonianze materiali e immateriali direttamente o indirettamente collegate alle peculiarità geologiche e geominerarie del comprensorio. Il Comune e il parco minerario si impegnano, altresì, a supportare il Pnat nella fase di candidatura per il riconoscimento dell'arcipelago toscano nella prestigiosa lista degli Unesco Global Geoparks, eccellenze mondiali nel campo del geoturismo. Mentre il parco nazionale fornirà un sostegno ai progetti e alle azioni condotte dal Comune nel campo della riqualificazione di edifici storici connessi al patrimonio geominerario e nel campo della mobilità sostenibile, funzionale alla fruizione turistica del comprensorio. "Il parco nazionale – dice il presidente Giampiero Sammuri - considera la tutela, la valorizzazione e la promozione della geodiversità dell'arcipelago e lo sviluppo delle conoscenze del patrimonio geologico e del patrimonio geominerario una strategia primaria nell'ambito delle proprie finalità istituzionali”. "L'esistenza – continua Sammuri - di un vasto distretto minerario, oggi da considerarsi patrimonio di archeologia industriale, nella porzione nord-orientale fa dell'Elba un territorio privilegiato per la realizzazione di politiche di geoconservazione e di promozione del turismo outdoor con particolare riferimento al geoturismo, in connessione con gli aspetti storico-culturali di cui la stessa area è ricca, che, sono certo, favorirà lo sviluppo locale. Capoliveri – conclude - potrebbe essere il passo successivo con i suoi straordinari siti minerari del Ginevro e quella che è stata la galleria di magnetite più grande e produttiva d'Europa".

martedì 24 novembre 2020

Capoliveri, intervista a Roberto Bedini, dell'istituto di Biologia di Piombino riguardo al Lido


Sarà l'istituto di Biologia ed Ecologia marina di Piombino a redigere lo studio riguardo alle caratteristiche della biocenosi sul litorale della frazione del Lido. Lo ha stabilito il Comune di Capoliveri, prevedendo la spesa necessaria a finanziare il piano di dodicimila e 200 euro da ascrivere in bilancio dell'ente per il corrente anno. Di che cosa si dovrà, dunque, occupare l’istituto di Biologia marina di Piombino, il cui direttore è Roberto Bedini? Sarà incaricato di studiare la comunità delle specie dell’ecosistema che vivono in questo particolare tratto di costa. O meglio in questa particolare spiaggia tra le più conosciute e apprezzate dell’Isola d’Elba, grazie alla sua naturale bellezza con i suoi 460 metri lunghezza e larga dai 15 ai 30 metri, delimitata da due speroni rocciosi, composta da sabbia fine e circondata da una pineta e macchia mediterranea. Naturalmente fra le più frequentate nella bella stagione. Come mai su questo litorale si concentra tutto questo interesse sulla biocenosi, sulle sue caratteristiche? Perché studiare questa unità fondamentale della spiaggia, che bisogno c’è? Se non si dovesse collocare il tutto alla ventilata proposta di portare proprio qui gli scarichi in mare del dissalatore di Mola? E porsi, di conseguenza, la fatidica domanda se potranno esserci o no reagenti, una volta installato l’impianto di trattamento, all’ecosistema della spiaggia, il quale (come si sa) è formato da biocenosi e da biotopo? “Il nostro compito attuale – ci dice Roberto Bedini – è riscontrare ciò che si trova adesso sulla fascia costiera che insiste sul Lido. La quale è composta da tratti di roccia e scoglio e tratti invece sabbiosi. Faremo dei campionamenti, delle indagini di com’è attualmente la situazione, in pratica ciò che già abbiamo effettuato sull’Isola di Ventotene dove peraltro è già in funzione un dissalatore”. Ecco, quindi, un primo step di test. Un passaggio, per dire, dovuto da parte dell’amministrazione retta da Walter Montagna, al fine di conoscere dal punto di vista scientifico quale sia la situazione attuale della costa sud occidentale del proprio territorio e sapere che tipi di reazioni si potranno avere, se proprio qui saranno installate le tubazioni che scaricheranno a mare la cosiddetta salamoia proveniente dal trattamento delle acque del dissalatore di Mola. E intanto l’equipe di Bedini nei prossimi giorni inizierà a studiare la biocenosi, cioè l’insieme delle specie diverse che vivono nello stesso ambiente naturale e fra le quali si vengono quindi a creare dei rapporti di interrelazione e interdipendenza. Si sa che più le condizioni ambientali varieranno bruscamente, più netti saranno i confini tra le specie diverse. “Il nostro – conclude Roberto Bedini – sarà una studio di mappatura della situazione attuale. Un domani, eventualmente, bisognerà verificare se ci sono stati cambiamenti ambientali”.

mercoledì 18 novembre 2020

Portoferraio, incontro delle associazione di categoria


Rappresentanti di Confesercenti, Confcommercio, Cna e associazione degli albergatori hanno incontrato il coordinamento delle pro loco elbane per condividere un piano di azione che veda le sinergie di soggetti pubblici e privati puntando allo sviluppo sostenibile dell’Isola. Non solo da un punto di vista ambientale. Ma anche culturale e sociale, coinvolgendo tutta la cittadinanza. In questo periodo s’impone una riflessione sull’Elba dei prossimi anni e sulle azioni da mettere in campo per rendere l’Isola destinazione turistica in ogni stagione. Isola non solo da abitare per ferie. Ma anche da frequentare per periodi che vanno al di là della vacanza per chi volesse sperimentare una diversa qualità della vita. Pensionati, smartworkers, artigiani, artisti, agricoltori, giovani coppie potrebbero ripopolare i paesi, soprattutto dove si registra un invecchiamento della popolazione residente, favorendo un ricambio generazionale e nuove imprese. Da progetto Elba Smart Working, lanciato da diversi portatori d’interesse elbani, si sta affinando un programma di lavoro che veda le associazioni di categoria al fianco dei loro associati per proporre nuove soluzioni e progetti a sostegno delle professioni e delle attività, e le Pro Loco come soggetti che dialogano con le proprie comunità per avviare un cambiamento culturale che parta dal basso e veda coinvolta nell’accoglienza tutta la popolazione dell’Elba. L’Idea “Elba d’inverno” di cui Elba Smart Working è una declinazione, punta a far dialogare chi offre alloggi, in appartamenti o in strutture recettive, con coloro che garantiscono attività commerciali e servizi tutto l’anno, al fine di migliorare anche i trasporti, la sanità e il mondo della scuola, con importanti ricadute per i residenti, superando i gap che l’isola ha sempre lamentato. Le Associazioni di categoria hanno presentato già un primavera un documento propedeutico alla costituzione dell’Osservatorio turistico di destinazione, dove individuavano le criticità dei loro settori ma proponevano anche soluzioni per avviare un progetto di rilancio dell’ economia elbana. Le pro loco da mesi sono impegnate in una serie di incontri per fornire idee e contribuiti operativi al costituendo Osservatorio, ma anche per raccogliere informazioni utili alla creazione di una mappa dei servizi, delle attività culturali e delle opportunità che il territorio offre, sia in estate che in altri periodi dell’anno, stimolando la partecipazione attiva dei cittadini. Le Pro Loco hanno iniziato un confronto anche con le amministrazioni locali con le quali si interfacciano abitualmente per la gestione dei punti informazione o per la programmazione di eventi e feste.

 

sabato 14 novembre 2020


Portoferraio (Livorno)
-  La Città si sta preparando a vivere le prossime festività natalizie. E il dirigente dell’Area 1 della Biscotteria, Rossano Mancusi, firma, nel frattempo, la determina con cui è richiesto il noleggio delle luminarie con cui addobbare convenientemente, come recita la tradizione, le piazze e le vie della Città e della principale frazione, Carpani. La ditta, a cui sarà affidato l’incarico tramite il portale regionale, dovrà occuparsi sia della messa in opera delle luci, sia del trasporto e, a festività concluse, sia della loro rimozione (che dovrà essere attorno alla metà del mese di gennaio 2021). E intanto viene impegnata e ascritta nel bilancio dell’anno in corso la spesa di 38.991 euro. “Non sarà, penso che sia sotto gli occhi di tutti, un Natale come nelle passate edizioni”. Lo afferma Nadia Mazzei, assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio. Ma se è vero che ci sono restrizioni e regole da seguire nel tentativo di fermare (se non addirittura invertire) la curva della nuova ondata del contagio epidemiologico, è anche vero che il Natale perde il suo sapore se certe tradizioni non vengono mantenute. Ne è fermamente convinta la stessa assessora. “Il nuovo Dcmp – continua la responsabile dell’Ufficio Cultura della Biscotteria – prescrive certe misure che devono essere adottate per il bene della nostra comunità. Ragion per cui certe manifestazioni che si realizzavano nel mese di dicembre non saranno effettuate, come appuntamenti e occasioni di concerti di musica moderna in piazza della Repubblica destinati soprattutto ai giovani e alle nuove tendenze. Poi spettacoli per bambini delle nostre scuole dell’obbligo. Per quest’anno dobbiamo avere pazienza”. Le disposizioni governative devono vietare assembramenti e motivi di incontro di più persone, anche se esse insistono in luoghi all’aperto. Stazionamento obbligatorio, dunque, come anche l’uso della mascherine. Ma i mercatini ambulanti che proponevano diverse proposte in clima natalizio si svolgeranno regolarmente? Difficile stabilirlo in questo momento, con una normativa che viaggia di giorno in giorno. E che viene puntualmente aggiornata a secondo dei dati che vengono pubblicati dall’Asl elbana. Bisognerà fare a meno anche della rivisitazione del presepe vivente grazie all’opera e alla sensibilità che ha dimostrato in questi ultimi anni l’associazione culturale ‘Historiae’, grazie al suo fondatore Lionello Balestrini che l'ha proposta e puntualmente realizzata. “Stiamo lavorando almeno per organizzare un evento anche se al chiuso – continua sempre l’assessora alla Cultura del Comune – Sta prendendo sempre più consistenza la riproposta di un concerto Gospel, visto come le passate edizioni hanno riscontrato un grande successo”. Nelle trascorse festività natalizie l’evento era presentato dall’amministrazione comunale, in stretta collaborazione con l’associazione Amici del Festival “Elba, Isola musicale d’Europa”. “Potrebbe benissimo restituire quella tipica atmosfera natalizia – conclude Nadia Mazzei – che potrebbe riscaldare il prossimo Natale e farcelo vivere quasi in normalità. Almeno così si spera”. Tutto dipenderà, comunque, dall'andamento della curva dei nuovi contagi, se, come tutti se lo augurano, comincerà lentamente a decrescere.

sabato 24 ottobre 2020

La danza di due balene in Darsena medicea


Due balenottere, una grande, l’altra più piccola (presumibilmente si tratta di madre e figlia) sono state la due principali attrazioni della mattinata e di gran parte del pomeriggio di ieri. Dal molo Elba e dalla punta del Gallo sono state le più fotografate e filmate con cellulari. Le immagini poi condivise sui principali social. Uno spettacolo davvero eccezionale. Ma neppure unico. Non è infatti la prima volta che dei mammiferi di tali dimensioni facciano una capatina nello specchio acqueo della darsena e del porto. Già accaduto negli anni precedenti che i cetacei, inseguendo le scie delle navi dsiano poi finite in darsena. La presenza di questi due grossi mammiferi è stata segnalata alla Capitaneria di porto che ha provveduto a informate i capitani delle navi in transito della presenza delle balenottere. Solo un gomone ieri mattina della Cosimo de’ Medici cercava di indicare e spingere al largo le due frastornate ospiti. Gli uomini invece della Capitaneria, sul molo Elba, seguivano da vicino le frequenti immersioni A un certo punto è rimasta solo una balenottera, quella un po’ più grande. Si pensa che l’altra sia stata capace a guadagnare l’uscita della darsena. C’è un pescatore dilettante, Valter Puddu, che dice di averle notate qualche ora prima che finissero nel golfo di Portoferraio. “Ero a totanare all’Enfola – scrive sui social – quando ho scorto a pochi metri dalla barca due balenottere. Sono arrivate sotto la Padulella e sono tornate indietro verso l’Enfola a pochi metri dalla riva. Poi sono sparite verso la nave che entrava in porto”. Per il presidente del parco Sammuri non sono state raccolte informazioni sufficienti per capire se i due esemplari erano o no in difficoltà. Con il sopraggiungere dell’oscurità di loro si sono perse le tracce.