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domenica 11 aprile 2021

Le poesie del Guardiano del faro

 Le poesie contenute in questa raccolta nascono dalla penna del Guardiano del faro: misterioso ed enigmatico personaggio che ha trascorso oltre dieci anni a scrutare il mare, per poi affidare i suoi versi alle onde. Messaggi in bottiglia che Luigi Cignoni ha pazientemente raccolto e selezionato per dar forma a questo libro. Affiorano ricordi d’infanzia e di gioventù, nell’esaltazione di una felice età dell’oro che l’uomo ha vissuto e il cui ricordo è duro a morire.
Infine l’alternarsi delle stagioni, gli affetti più cari e il mare, il grande protagonista di questa raccolta tanto intima quanto capace di colpire la sensibilità di tutti i suoi lettori.


venerdì 19 marzo 2021

Al via il Walking Festival del parco nazionale


Al via le camminate primaverili con il Walking Festival del parco nazionale. Inizieranno domani, 20 marzo, per concludersi il 30 maggio. Tutti gli appassionati e amanti del trekking naturalistico nella bellezza del parco dell'arcipelago avranno così un’occasione da non perdere. “Un invito – dicono i diretti responsabili dell’ente - a immergersi nei piccoli borghi ricchi di tradizioni, nei colori delle fioriture primaverili, con passeggiate a tema, degustazioni, nella calma, lontani dalla confusione e in piena sicurezza sanitaria. Il programma interessa le isole di Pianosa Elba, Pianosa, Giglio e Capraia”. Fra le novità di quest'anno le geo-experience, appuntamenti dedicati alla geologia, e i biowatching, passeggiate per approfondire la conoscenza dei siti protetti dal progetto Rete Natura 2000: trekking durante i quali i partecipanti avranno il privilegio di essere accompagnati da esperti geologi e naturalisti per unire il piacere di camminare a quello di conoscere sempre meglio il patrimonio geologico e naturalistico tutelato dal Parco. Ci saranno poi i trekking del km0, durante i quali le passeggiate ci condurranno fino ai luoghi delle produzioni, per degustare miele, vino, formaggi e piatti tipici della cucina locale. “Ma la novità più importante – si legge nel comunicato del parco - riguarda il sistema di prenotazione. Da quest'anno tutti gli eventi proposti dal Parco Nazionale su tutte le isole saranno prenotabili direttamente online. Basta cliccare questo link e consultare il calendario, per poi essere indirizzati al sito dove è possibile completare la prenotazione pagando, ove richiesto, con carta di credito”. Cominciamo con il calendario degli appuntamenti per il mese di marzo. Si comincia con il 20, a Marciana Marina per una passeggiata (obbligatoria prenotazione e iscrizione, costo 10 euro) sulle strade vicinali e nei vecchi coltivi. Il ritrovo e alle 10 al moletto del pesce a Marciana Marina per un percorso (durata 6 ore) fra usi e costumi marinesi, sosta all'agriturismo Fonte di Zeno e osservazione del Giardino delle Farfalle con il naturalista Leonardo Forbicioni. Evento su prenotazione, gratuito. Domenica 28 marzo, Grassera e i corsari. Escursione trekking gratuiti che, dall'eremo di Santa Caterina, raggiunge San Quirico e la torre e del Giove, ripercorrendo le tappe delle incursioni del corsaro Khayr al-Dīn, detto il Barbarossa, che hanno portato alla tragica distruzione del borgo, mai più ricostruito, di Grassera. Ritrovo: alla Casa del Parco alle 10 a Rio Elba. Il parco nazionale adotta uno specifico protocollo Covid, che limita a 15 partecipanti il numero dei prenotati per ogni evento e che assicura lo svolgimento delle attività in sicurezza. Per informazioni e prenotazioni ci si può collegare al sito: https://www.parcoarcipelago.info/calendario. Per qualsiasi altra informazione ci si può rivolgere all’ Info Park, oppure telefonando a 0565 908231. Indirizzo mail: ‘info@parcoarcipelago.info’.

domenica 7 marzo 2021

Il direttore degli Uffizi e il presidente Giani al Falcone

 Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, impegnati questa mattina in un sopralluogo sui siti storico-museali portoferraiesi nel quadro del progetto “Uffizi Diffusi”. A fare gli onori di casa e ad accompagnare la delegazione fiorentina formata dai più stretti collaboratori del direttore degli Uffizi e del presidente di Regione in giro per la città saranno il sindaco Angelo Zini, l’assessore alla cultura Nadia Mazzei e il consigliere regionale Marco Landi. Pur non disponendo di comunicazioni ufficiali per volontà degli stessi organizzatori che fino all’ultimo hanno tenuto a non diffondere alla stampa la notizia, per cui la stessa partecipazione di Eugenio Giani ieri sera era data al 90 per cento, tuttavia è trapelata l’indiscrezione secondo cui lo stesso Schmidt vorrebbe far pervenire a Portoferraio opere d’arte conservate nei magazzini fiorentini attinenti o riferibili all’imperatore Napoleone Bonaparte di cui quest’anno cade il bicentenario della morte, perché siano mostrate al pubblico e riscuotino l’attenzione e la considerazione che esse meritano e che purtroppo non hanno goduto finora a Firenze per mancanza di spazio. O semplicemente di opportunità. Che è un po’ lo spirito, la filosofia cui si ispira lo stesso progetto ‘Uffizi diffusi’, sempre voluto da Schmidt. Cioè far acquisire alla galleria fiorentina una dimensione regionale. Una specie di “delocalizzazione” che porterà la raccolta di opere d’arte tra le più famose al mondo a espandersi fuori della cinta muraria fiorentina, per coinvolgere l’intera Regione. Elba compresa. “Per noi è un grossissima opportunità che vorremmo sfruttare in tutto e per tutto – ha detto al giornale l’assessora Nadia Mazzei – Sapere che la nostra città è stata inserita nel progetto a fianco, per esempio, del museo della Battaglia di Anghiari. di Villa Medicea a Careggi, del museo Civico di Pescia non può che farci onore. Speriamo che la visita che compiremo questa mattina sortisca l’effetto che tutti noi speriamo”. Sarà una doppia sfida quella intrapresa dall’equipe Schmid per il 2021. Per primo si vuol rendere la Toscana una ‘regione d’arte’, superando il concetto di ‘città d’arte’. Secondo essere pronti in occasione delle celebrazioni in programma per il bicentenario della morte di Napoleone che partiranno ufficialmente in 5 maggio. Un tempo molto contenuto e ristretto per organizzare il tutto. Ma il sindaco Angelo Zini coglie un altro aspetto della questione. “Perché limitarsi ad accogliere opere d’arte rapportabili all’epopea napoleonica? – si è chiesto – Potrebbe essere l’occasione per aprire e instaurare una collaborazione con la direzione degli Uffizi più ampia e più duratura nel tempo. E che esuli dalle celebrazioni in onore di Bonaparte”. È la prima volta per gli Uffizi che si parla di “collaborazione con altre realtà toscane”. L’obiettivo perseguito dal direttore e dai suoi collaboratori è quello di offrire l’opportunità al pubblico, specie in questo periodo pandemico che non favorisce le comunicazioni e gli spostamenti, di rendere fruibili e godibili opere d'arte che giacciono accatastate nei depositi fiorentini. Che sono, a detta dei più informati, migliaia.


lunedì 8 febbraio 2021

San Quirico, la chiesetta di Grassera

 Una mappatura dei siti archeologici che insistono sul territorio riese al fine di proteggerli da ulteriori privatizzazioni e innesti architettonici che, se realizzati, ne cancellerebbero irrimediabilmente le tracce e le documentazioni (sia pure parziali) che sono pervenute a noi. È quanto richiedono dei residenti di questo versante all'amministrazione Corsini attraverso un messaggio lanciato su Fb dagli iscritti a "Rio Elba, com'eremo". Ce n'è per tutti i gusti e per tutti i palati, a partire dal castello del Giove, passando per le chiesette di San Felice a San Felo, della Visitazione della Vergine o di San Marco, detta anche della Madonna a Rio nell'Elba e di San Bennato a Cavo per finire con San Quirico a Grassera. Commenta Lelio Giannoni: «Ho chiesto al Comune di Rio di metterci un vincolo archeologico, perché fino a quel momento non c'era. Mi fu assicurato che lo avrebbero fatto, ma non so come è andata a finire la questione. Sarebbe necessario che qualcuno ci ritornasse sopra, per averne la certezza o riproporre la richiesta». Renzo Paoli, a cui si devono le foto della chiesa di San Quirico a Grassera che pubblichiamo, informa: «Ho incaricato alcune persone a andare in municipio. Se ne conoscerà l'esito tra qualche giorno». Poi, accennando alla pieve di San Bennato a Cavo, puntualizza: «Ho individuato approssimativamente dove dovrebbero essere le fondazioni dell'antica pieve. Pare che furono scoperte da una ruspa e immediatamente ricoperte. Anche tutta l'area delle Salate, compresa l'ex discoteca è zona archeologica». Il consigliere comunale di minoranza Umberto Canovaro così scrive in un commento: «A proposito di questa pieve, neppure questa è vincolata». Ma veniamo alla chiesa di San Quirico a Grassera. Scrive Giorgio Monaco in "Archeologia storia ed arte all'Isola d'Elba". «La chiesa romanica di San Quirico è una delle prime chiese proto-medievali dell'Elba risalente al XII secolo». Nella prima metà del XIV secolo Grassera era a capo di una delle capitanìe dell'isola, distretti amministrativi istituiti dalla Repubblica di Pisa sull'Isola d'Elba. Si trattava di un piccolo centro abitato localizzato presso gli attuali ruderi della chiesetta di San Quirico, nel territorio comunale di Rio nell'Elba. Vi sono state rinvenute numerose tessere mercantili del XIII e XIV secolo, legate all'estrazione e commercio del ferro che caratterizzava l'intera area. Era comunque un sito abitato stando alle varie campagne di scavi qui organizzate nel tempo da appassionati e semplici ricercatori. Riportati alla luce varie frammenti di vasellame, tante ossa. Ma fra tutti spicca un'iscrizione medievale ritrovata all'Elba e «oggi conservata nel museo archeologico di Portoferraio - si legge nella pagina di Wikipedia dedicata al villaggio di Grassera - "ad maiorem gloriam ro D (omi)ni S (an)c (ti) Quir (i)ci tem (plum) fe (cit)" (il tempio di San Quirico fu eretto a maggior gloria di Nostro Signore). Ma esiste ancora un altro fatto che rende unica la chiesetta di Grassera. È l'unica traccia ancora visibile di quel borgo medievale che fu completamente distrutto nel Cinquecento in seguito a una disastrosa scorreria di Saraceni, che lo rase al suolo in una sola notte. Dai ruderi si riconoscono le mura perimetrali con la piccola abside». La distruzione del villaggio fu dovuta all'attacco perpetrato nel 1534 da Khayr al Din Barbarossa. Contestualmente, i grasserinchi sopravvissuti si rifugiarono nel vicino paese di Rio nell'Elba e fornirono la nuova intitolazione della chiesa parrocchiale riese con quella della distrutta San Quirico. Ce n'è e ne avanza per fare di questo sito motivo d'interesse e d'attrazione turistica.[da


Il Tirreno]

venerdì 5 febbraio 2021

Il parco nazionale riqualifica lo stabile dell'ex tonnara

 . È stato approvato il progetto definitivo ed esecutivo che riguarda l' efficientamento energetico dell'ex tonnara dell'Enfola, oggi sede dell'ente Parco nazionale dell'arcipelago toscano. La redazione del progetto era stata affidata al raggruppamento temporaneo di professionisti composto dallo Studio Aarc.it di Livorno e dallo Studio tecnico associato Ingeo di Massa Marittima (Grosseto). Il quadro economico del progetto definitivo prevede un costo complessivo di 470.849 euro, finanziato all'interno del "programma di interventi per l'efficientamento energetico, la mobilità sostenibile, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti degli enti parco nazionali" del Ministero. I lavori, stando al cronoprogramma, inizieranno nel mese di aprile, per completarsi con il mese di agosto. Il progetto assicurerà il «livello di soddisfacimento normativo - come si legge nella relazione che dà il via all'esecutività degli interventi - per le opere che consentiranno l'uso dell'edificio in sicurezza per gli operatori e per gli utenti, recuperando il possibile dalle infrastrutture preesistenti con un sensibile incremento della performance energetica delle stesse». L'opera consisterà nel restauro del piano coperture, nella sostituzione degli infissi esistenti, nella sostituzione dei corpi illuminanti, nell'installazione di aerotermo a soffitto e di tubazioni di alimentazione esterne, compresi pannelli fotovoltaici di 3,50 kW. «Le realizzazioni nel loro complesso - si legge nella relazione progettuale - saranno funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati che sono la minimizzazione dei costi e massima razionalizzazione degli stessi, massimo livello di efficientamento energetico, al fine di soddisfare le esigenze e le aspettative del Parco nazionale». Una riqualificazione che s'inserisce in un edifico, l'ex tonnara dell'Enfola, che ha un impianto architettonico risalente al 1775, con varie aggiunte successive databili almeno fino al 1810. Per cui c'è stata necessità di prevedere specifici accorgimenti che si andranno a sposare con una simile struttura. Detto questo, gli architetti garantiscono che migliorerà l'accesso in sicurezza per le manutenzioni della copertura dell'edificio. In fatti saranno realizzate condizioni di comfort e benessere interno ed esterno sia per il personale dipendente, sia per gli utenti grazie alla nuova illuminazione al led, al bilanciamento dei bianchi e alla resa cromatica ottimale; per non parlare poi della nuova climatizzazione estiva e invernale con una strumentazione più efficiente e con maggiore risparmio energetico dovuta alla sostituzione degli infissi con vetri esterni selettivi-filtranti e interni a basso emissivo. Tutti questi nuovi dispositivi avranno bisogno di una costante manutenzione, perché essi siano mantenuti in uno stato efficiente. Essa avverrà - come si legge sempre nello studio che accompagna il progetto di esecutività - secondo quanto predisposto dal piano di manutenzione stesso, dove sono indicate le caratteristiche manutentive e quelle di monitoraggio delle strutture realizzate. «Trattandosi però di attrezzature molto semplici e di scarsa complessità - conclude la relazione - gli addetti alle manutenzioni potranno intervenire anche in assenza di indicazioni tecniche specifiche».


sabato 30 gennaio 2021

Il fascino di Montecristo

 Fioccano fin dal primo giorno d’apertura delle prenotazioni le richieste per visitare l’isola di Montecristo. È un successo. Lo ribadisce il Parco nazionale Arcipelago Toscano, precisando che in meno di 24 ore sono stati bruciati 804 biglietti sui circa 1.800 a disposizione. Se si fa il raffronto con il 2020, il 14 gennaio, giorno d’inizio delle prenotazioni, furono venduti 639 biglietti. Il 2021 fa invece registrare un incremento del 25,8%. Montecristo si conferma come meta particolarmente ambita e il sistema di prenotazione online ormai consolidato per il terzo anno consecutivo rappresenta una modalità particolarmente efficace per promuovere le visite guidate. «La straordinaria partenza delle vendite per le escursioni – commenta Giampiero Sammuri – a Montecristo suggerisce diverse valutazioni. In primo luogo conferma lo straordinario appeal dell’Isola, ma anche l’apprezzamento per le modalità di visita proposte dal parco nazionale, grazie alla convenzione con i carabinieri forestali, gestori della riserva naturale e all’ottimo lavoro delle guide parco. Tutto questo è testimoniato dalle valutazioni dei questionari che vengono compilati dai turisti dopo la visita e sappiamo come il “passa parola”, che oggi avviene molto attraverso i social, è la migliore forma di promozione. Particolarmente significativo è il contesto in cui si colloca questo aumento di oltre il 25% rispetto allo scorso anno, infatti la vendita nel 2020 iniziò il 14 di gennaio, quando nella mente di tutti il Covid era una cosa lontanissima, un problema della Cina. Che ci sia questo deciso incremento quando siamo ancora in piena emergenza, con l’Italia multicolore, è un messaggio di grande speranza anche per tutti gli operatori che sull’arcipelago vivono di turismo». Per prenotare basta andare sul sito https: //prenotazioni. islepark. it/montecristo. La prima uscita è fissata per il 13 marzo; ultima escursione programmata per il 25 settembre, le gite sono sempre di sabato o di domenica. La prenotazione è nominativa e comporta il pagamento immediato con carta di credito sul sito di prenotazione. La visita, organizzata dal Parco nazionale in accordo e con il supporto operativo del reparto carabinieri di Follonica, prevede la partenza dal porto di Piombino e lo scalo a Porto Azzurro. In due casi (18 giugno e 10 settembre) le partenze avverranno da Porto Santo Stefano con scalo al Giglio. Ogni data del calendario consente la visita a 75 persone. Il costo dell’escursione è di 120 euro a persona (trasporto marittimo a/r, accesso all’area protetta, servizio di accompagnamento con guida). I servizi sono curati da Info Park Arcipelago Toscano contattabile componendo il numero 0565 908231. Età minima dei partecipanti 12 anni. In caso di condizioni meteo avverse saranno proposte date di recupero. Tutte le persone interessate potranno attingere a informazioni più dettagliate sulle modalità di visita, sulla tipologia di escursione, sul calendario completo e sulle regole di comportamento collegandosi al sito https: //prenotazioni. islepark. it/montecristo, sempre dedicato alle prenotazioni per visitare l’isola di Montecristo.


giovedì 28 gennaio 2021

Stop all'erosione costiera

 La giunta Zini ha approvato il progetto definitivo che prevede interventi di contrasto dell'erosione costiera nel golfo di Portoferraio. Ultimo atto amministrativo, prima che sia indetto bando di gara per l'esecuzione degli interventi per la cui realizzazione occorre uno stanziamento di quasi un milione di euro (esattamente 927.626 euro). Un iter burocratico impegnativo, iniziato nel 2016, quando l'allora amministrazione incaricò Luciano Fantoni e Mauro Ceccherelli di effettuare su questo tratto di costa un'indagine preliminare. La giunta, allora presieduta dal sindaco Mario Ferrari, era preoccupata per le conseguenze del degrado della fascia costiera comunale causato da fenomeni di dissesto idrogeologico in progressione. I professionisti avevano concluso la relazione dello studio preliminare, suggerendo di impiegare inerti stondati per il ripascimento (ghiaietto di pezzatura variabile, proveniente da cava fluviale o frantumati in mulini a martelli), grossi massi e pennelli (opere di contenimento trasversali). Il tutto era stato riportato nel programma di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico ed erosivo, approvato dalla giunta nel 2016 e trasmesso alla Regione Toscana. Alla fine di dicembre fu approvato con osservazioni dalla conferenza dei servizi. Da questo momento in poi si sono dovuti attendere i pareri della Soprintendenza archeologica, della Regione (settore difesa del suolo e protezione civile, della direzione ambiente e tutela della natura e del mare, dell'Arpat e della Capitaneria). Oggi si può finalmente andare avanti. Ma vediamo come si opererà secondo il progetto definitivo. Esso interverrà sulla costa bassa del golfo di Portoferraio. La quale è a elevata valenza storica e ambientale, sede di spiagge con vocazione turistico-balneare. «È soggetta - si legge nella relazione - a un drammatico arretramento, con un impatto fortemente negativo sull'ambiente costiero e sulle infrastrutture ed insediamenti che su di essa hanno sede (con due episodi di crolli rovinosi di muri storici nel biennio 2017-19)». Il progetto riguarda «la ricostituzione, il riequilibrio e la stabilizzazione della parte meridionale della costa che si affaccia sulla rada di Portoferraio, in stato di forte degrado, dovuto principalmente all'arretramento della linea di riva a causa dell'erosione costiera e delle modificazioni». Come si interverrà? Ai Magazzini, fra la spiaggia e l'approdo nautico, saranno installati pennelli realizzati in massi naturali, radicati a terra nella parte alta della spiaggia ed estesi in mare non per tutta la larghezza della spiaggia. Alla foce del fosso di Val di Piano è previsto un pennello trasversale di contrasto delle correnti longitudinali. Il tratto di spiaggia che costeggia il muro compreso tra la tenuta La Chiusa e l'hotel Fabricia si parla di una barriera radente in massi naturali. All'approdo di San Giovanni è previsto il rinforzo del pennello/molo esistente, con rifioritura della scogliera che lo costituisce con massi naturali. Dal moletto di San Giovanni alla foce del fosso del Bucine sarà versato ghiaietto da frantumazione di sasso di cava. Come pure fra la foce del Bucine e il podere San Marco. Nel tratto di raccordo con la spiaggetta dove insiste un modesto pennello sarà consolidato e migliorato ai fini del diportismo e della stabilità della spiaggetta. Perché questo intervento? Per una serie di motivi, quali la valorizzazione paesaggistica, la valorizzazione culturale e la mobilità eco-sostenibile, come la ricostruzione del Cammino della Rada, il percorso pedonale che partendo dal porto mediceo raggiunge il Castello del Volterraio.