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venerdì 2 maggio 2014

Come è triste il Primo Maggio

E’ stato uno dei Primi Maggio fra i più tristi della storia recente del movimento dei lavoratori. Cosa c’era da festeggiare? Mai, come in questo periodo, si era registrato un così alto il tasso di disoccupazione. Mai come oggi si è riscontrata una così pronunciata difficoltà dei giovani d’inserirsi nel tessuto produttivo della Nazione. E non parliamo dei laureati che le nostre Università stanno sfornando di volta in volta, con il risultato finale di trovarsi i neodottori a sbattere contro il muro della ‘non ammissione’, del “Le faremo sapere”, dei colloqui a lungo tenuti su banali quiz che alla fine non risolvono nulla.
Non c’era nulla da festeggiare in questo Primo Maggio. Se non la morte del sistema. Se non la conferma che la nostra Democrazia e la sovranità lasciata al popolo erano divenute lettere morte, solo sulla carta. E’ chiaro che in questo stato di cose la colpa principale se la assume il governo; il quale potrebbe dare tutte le spiegazioni di questo mondo, che gli è mancato il tempo, che è stata una questione di priorità, che ha pensato a risolvere altre più improrogabili e più gravi questioni d’interesse nazionale. Insomma giustifichiamo tutto, noi Italiani, perché siamo fatti così, ma non toglieteci neppure questo: il dover constatare la morte del Primo Maggio.
Che il malato sia grave lo si era capito già lo scorso anno; che le nostre industria non avevano più l’accessibilità alle liquidità e ai prestiti bancarie è da quando è iniziata la crisi che lo si sapeva. Non si aggiunge niente di nuovo. Ma quelle facce, ieri, nelle Piazze d’Italia di giovani che partecipavano ai concertini non li dimenticheremo facilmente: delusione, mancanza di fiducia, assenza di prospettive future. E quant’altro ancora?
E’ anche la fine di un sistema di governo che ha prodotto questo stato di cose. I grandi accordi e ammucchiate fra Destra e Sinistra che votano insieme per sostenersi a vicenda e durare nel tempo, hanno il tempo scaduto. La Democrazia è tutt’altra cosa e deve soprattutto dare le opportunità a quelle persone che sono di valore e che si reputano in grado di far compiere un passo in avanti al nostro Paese. Il Parlamento non è riuscito neppure a eleggere il nuovo presidente; si è dovuto richiamare nonno Napolitano del quale mi piace ricordare questo episodio che riguarda l’Isola sulla quale sono nato e cresciuto e con queste due reminiscenze chiudere questa pagina di commento così amaro sul Primo Maggio. Quando fu chiaro che il destino delle miniere elbane era quello di andare alla chiusura e alla cessazione, una delegazione formata da sindaci dell’allora Pci di Rio Elba e Rio Marina si fece ricevere da ministro competente senza ricevere assicurazioni; trovandosi in uno stato d’animo facilmente comprensibile a voi, i sindaci chiesero d’incontrare anche rappresentanti del Pci fra cui l’onorevole Napolitano ai quali esposero le loro preoccupazioni. Napolitano commentò: “Ma tanto voi avete il mare!”, come voler dire che soluzioni alternative gli Isolani le potevano trovare, divenendo da operai a camerieri. E le miniere furono chiuse. Il lavoro come diritto che spetta alla persona; rispetto della sua dignità. Non era così negli anni Trenta quando, il Primo Maggio, i minatori solevano andare su monte Giove insieme con i loro caporali, controllori e padroni delle miniera e fare una scampagnata all’aria aperta. E dopo aver mangiato e bevuto ben bene, per passare il tempo i padroni si divertivano nel far mettere ai minatori sulle rocce del monte i piatti per poi divertirsi al tiro al bersaglio. Tiravano le pietre sui piatti dei lavoratori… non è forse questa l’immagine del Primo Maggio 2014?

martedì 29 aprile 2014

Sogno d'amore

E se in un attimo
mi imaginassi
di esserti vicino
di sentire il tuo respiro

se questa fosse
l'unica possibilità
che gli Dèi ci danno
per vivere 
il nostro amore
così segreto
ma così forte
così intimo
ma così profondo
e azzurro
come il mare

che male faccio
se apro la finestra
ai miei sogni
e dò ali
alla mia fantasia?

da "Il mare in un bicchiere di plastica", Pferraio 2014

sabato 26 aprile 2014

INVASIONIDIGITALI 2014 A FORTE FALCONE

INVASIONIDIGITALI 2014 A FORTE FALCONE

sabato 19 aprile 2014

La rivista "Lo Scoglio" dedicata tutta a Napoleone Bonaparte

Il numero 100 della rivista “Lo Scoglio” (nella foto la copertina del numero oggi in edicola, n.d.r.), fondata da Aulo Gasparri,  va a coincidere con il Bicentenario del breve regno di Napoleone sull’Elba, una ricorrenza che si celebra in tutta l’isola con eventi di rilevanza internazionale. “Lo Scoglio” non poteva mancare a questo appuntamento. Lo fa dedicando ampio spazio all’epopea napoleonica, senza trascurare alcuni episodi minori che coinvolsero gli Elbani in un evento tanto straordinario quanto inaspettato.

mercoledì 16 aprile 2014

Dedicato a mio padre

Se solo per un attimo
tu potessi ritornare in vita,
padre mio,
potrei sentirmi appagato
delle mie speranze
di fanciullo
finalmente realizzato,
come quando
mi facesti trovare
in cantina la bicicletta nuova
rossa
come premio 
per la mia promozione

Ecco la morte
io non l'ho capita:
non ho compreso
perché separarsi 
dalle persone che amo

Con te era 
dolce e serena
la notte
Adesso sono io 
che attraverso
questa foresta
Sono io protagonista 
del mio tempo

Forse mi volevi 
insegnare proprio questo, 
quando mi hai salutato
l'ultima volta?

da "Minimilia", Portoferraio, 2014

domenica 13 aprile 2014

Tante volte caduto.. e poi

Quanto volte sono inciampato
e caduto rovinosamente
per terra
lungo la strada 
che porta
all'Aia di Cacio

Strada lunga
difficoltosa
con tante buche
e un'infinità di trabocchetti

E quando il calpestio
diventa praticabile
ci si mettono allora
i rovi e i pruni 
che s'impigliano
alle tue vesti,
ti trattengono
impedendoti di camminare

Eppure 
mi sono sempre rialzato
forte nella determinazione
di raggiungere
la vetta del monte
e già pregustando
in cuor mio
la vista che avrei
goduto da lassù

Solo il grande amore
di libertà
di spazi immensi
all'orizzonte
di fragranza di odori
primaverili
guida i miei passi
sempre più lenti e cadenzati
per condurmi a te
Calliope
la più bella 
fra tutte le Muse

Colei che regge
il mio canto
di uomo mortale.

Da "La Terza Stella ad Ovest di Cassiopea", Portoferraio, 2014